I pronostici di settembre, sembravano essere tutti dalla loro parte, Sauro Fattori e Nazarena Grilli erano stati forniti di ogni risorsa per centrare almeno uno dei tre obiettivi, tra coppa, europa e scudetto. Il calcio mercato estivo sembrava finalmente poter variare la geopolitica del calcio femminile, spostando trofei, gioie e ambizioni, dall’ asse Brescia / Verona, all’ asse Mozzanica / Firenze.
Fiorentina e Mozzanica, si erano sfidate,  l’un l’ altra, a colpi di mercato, lanciando il duello a Verona e Brescia, attente a scrutare i loro nuovi avversari.
E così tra i tanti nomi, Panico, Ek, Tona, Caccamo, Motta sulla sponda viola, Galli, Giuliano, Stracchi, Bartoli, Rizza in quella bergamasca di Mozzanica, si ipotizzava ovviamente che tanto movimento portasse a qualche titolo.
Ora, dopo tanti mesi, il campo da un verdetto diverso,  nonostante tutti i nomi di mercato, il gruppo di scudettate preso dalla Fiorentina, atlete con la vittoria nel dna, guidate ovviamente dalla stella Panico, non ha centrato neanche un obiettivo.

Sauro Fattori, da moltissimi anni a Firenze ( Prima nel club guidato dal Presidente Guagni), ha visto sfumare lo scudetto nonostante il titolo d’ inverno, scappare via la coppa Italia contro una meno quotata (come rosa) S. Zaccaria, e fallire persino la Champions League con due risultati utili su tre, in casa del Verona all’ ultima giornata, una debacle.
Non è andata meglio per l’oracolo di città di Castello, ovvero Nazarena Grilli, dopo il titolo d’ inverno, è stato fatale il mese di aprile.  E a nulla è servito aver cambiato tutto lo staff rispetto alla scorsa stagione, poiché il solito calo di fine anno si è puntualmente ripresentato.
Nel giro di tre settimane è stato dato il via libera allo scudetto del Brescia, perdendo punti contro avversari con una rosa infinitamente meno competitiva della truope del Presidente Sarsilli, permettendo alla Fiorentina prima e al Verona poi di prendere la seconda e la terza posizione, prendendo nuovamente cinque reti in semifinale di coppa Italia e peggiorando addirittura quanto raggiunto nella precedente stagione.

Da applausi invece l’ impresa di Mister Renato Longega e Fabiana Comin, che in questa stagione, con il  Verona, oltre ad aver conquistato il secondo turno di Champions League, ha fatto un vero e proprio miracolo sportivo nei 4 mesi del girone di ritorno.
Nonostante un calendario compromettente, con tutte le gare difficili nelle ultime 5 giornate, un girone di andata terminato al quarto posto, ed un girone di ritorno devastato da infortuni delle più importanti pedine gialloblù, tra le quali Gabbiadini, Ohstrom, l’ addio di Mendly e lo stop di Salvai, Longega ha trascinato il suo Verona per l’ ennesima volta tra le migliori d’ Europa, centrando una qualificazione in Champions League proprio contro la Fiorentina, battendola con un sonoro e convincente 3 – 2 tra le mura amiche. Impresa sportiva da incorniciare, segno di un club e di una realtà mai doma.
Mister Longega e il Verona insegnano che il calcio femminile è un settore particolare, in cui l’ esperienza pregressa, la conoscenza e l’ abitudine a certi standard, valgono molto di più di fusioni professionistiche o campagne acquisti da urlo. Il prossimo anno, gusteremo ancora una corsa a quattro, ed ora, tutta l’ attenzione è alla finale di Coppa Italia, con le solite incredibili protagoniste, Verona e Brescia a contendersi la coppa, proprio in quel di Firenze.