Fa impazzire la tifoseria ogni volta che è in campo, Nadia Nadim è una protagonista indiscussa del reparto offensivo dell’AC Milan Women di Davide Corti. Da gennaio veste la maglia rossonera, prima quelle di Paris Saint Germain e Manchester City, la numero 8 ha messo a segno due assist nelle prime tre partite di Poule Salvezza.
Nadia Nadim si racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, raccontando le sue motivazioni determinanti per il suo passaggio al Milan:
“Il motivo per cui sono voluta venire a Milano, è che il Milan è storicamente uno dei giganti del calcio europeo, soprattutto a livello maschile, mentre la squadra femminile è piuttosto giovane, così come il campionato. Per quanto riguarda la cultura del calcio, è l’Italia. Alcuni campioni del mondo sono qui e conosco l’amore del Paese per il calcio e volevo viverlo. Ho giocato in Francia, in Inghilterra, la scelta era tra l’Italia e la Spagna e ho pensato: ‘Certo che andrò a giocare e vivere in Italia e al Milan’. E in più uno dei miei idoli ha giocato qui e ora ho iniziato a lavorare con lui, grazie al mio sponsor. Sto parlando di Zlatan: sin da quando sono bambino, l’ho sempre ammirato perché forse abbiamo una storia simile, un background simile. Ho sempre avuto grande rispetto per lui, per come era sul campo: era sé stesso al 100% e questo è difficile, essere sempre autenticamente sé stessi. Quindi sì, molti fattori mi hanno fatto venire qui: è un piacere”.
La giocatrice danese continua parlando del club e dei suoi obiettivi:
“Vedo che il club ha delle ambizioni, il che è molto importante. È bello essere in un posto dove c’è la voglia di vincere e questo è anche il motivo per cui sono voluta venire qui. Se non avessi visto questo desiderio di vincere, non sarei venuta. Sono voluta venire qui perché so di poter contribuire a costruire una squadra, una mentalità vincente, una cultura vincente”.
Per concludere, le sue dichiarazioni positive sulla squadra e sul gruppo:
“Ci sono molti grandi giocatori e grandi talenti, c’è un buon mix di esperienza, ma anche di giovani calciatrici emergenti e credo che questo sia un aspetto importante”.