Approfittando della pausa per le partite delle Nazionali, Sebastian De La Fuente intervistato dai cronisti di “Buongiorno Viola Park” si è lasciato andare ad una lunga chiacchierata in cui ha messo bene in chiaro gli obiettivi della Fiorentina e ha fatto un riepilogo dell’andamento della prima parte della stagione.
Il Campionato di serie A, infatti, si trova al giro di boa: è terminata la regular season che ha suddiviso le dieci squadre coinvolte in due gruppi. Le prime cinque giocheranno per la conquista dello scudetto, le restanti per la salvezza e rimanere (nel prossimo campionato) in serie A.

Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali, due sono quelli principali a oggi: la Coppa Italia, che da anni manca da Firenze, e il posto in Champions League.
Dopo che le ragazze torneranno dagli impegni che le vedono coinvolte nelle rispettive nazionali, a metà della settimana prossima, si inizierà la preparazione in vista delle semi finali di Coppa contro la Juventus.
Si tratterà di due partite difficili in cui è necessario giocare dal primo all’ultimo minuto. La gara di andata si disputerà proprio a Firenze, al Viola Park e certamente non c’è bisogno di presentare la Juventus. Si tratta di una squadra forte, che sa come muoversi anche (e specialmente) sotto pressione: le sue partite contro la Fiorentina sono nella storia del calcio femminile in Italia.

“Noi dall’inizio dell’anno abbiamo parlato di migliorare quanto raggiunto l’anno scorso, quel quarto posto, sapendo che tra i primi tre posti c’era la possibilità di arrivare in Champions. Penso che il punto di svolta per noi sia stata la vittoria, qui in casa, contro l’Inter per 4-2 alla seconda giornata di ritorno. In quel momento abbiamo dimostrato che questa squadra aveva molto chiaro l’obiettivo e quindi, da lì, non ci siamo più nascosti. 
Oggi ci troviamo a 13 punti di distanza dalla quarta in classifica e questo ci avvicina alla Champions League. Non ci nascondiamo, abbiamo 24 punti in gioco, sappiamo che è ancora tutto aperto. 
In questo momento, il primo passo è arrivare in finale di Coppa Italia. Dopo il ritorno delle ragazze a metà settimana prossima prepareremo questa doppia sfida per arrivare in finale di Coppa Italia, penso che anche quello sarebbe un bell’obiettivo per noi. 
Si tratterà di una sfida a 180 minuti: poter giocare per 90 minuti nel nostro campo è per noi una spinta in più per andare a fare il risultato. Non sto qui a presentare la Juventus: con noi la Juve ha dei grandi trascorsi, è un duello che dura da anni. In questo momento secondo me, quel gap iniziale lo abbiamo un po’ accorciato: lo dicono i risultati e l’andamento delle gare (tanto in casa come in trasferta). Saranno 180 minuti belli da vedere con due squadre che vogliono essere protagoniste in tutte le partite che hanno disputato. 

L’attenzione del Mister si è poi spostata verso quanto fatto in campionato. Le partite vinte, spesso, si sono portate a casa negli ultimi dieci minuti dal fischio finale. Questo dimostra come la Fiorentina sia una squadra presente in campo, che non cede nemmeno quando i minuti che scorrono paiono essere contro.
Le ragazze stanno vivendo un momento di crescita costante che si rivede anche nella mentalità: senza questo cambio di visione forse i successi avuti non sarebbero stati così continui:

“Per quanto riguarda il campionato, la vittoria con il Sassuolo negli ultimi minuti ha detto tanto di quanto valga questa squadra. Quella partita si può ritenere, ad oggi, l’assunto di tutto l’anno perché abbiamo vinto tante partite negli ultimi dieci minuti, tra l’80 e il 90′, è stata la nostra zona confort. Siamo la squadra che ha fatto più gol in quel lasso di tempo della partita. Questo sta a significare che siamo una squadra che crede nell’obiettivo fino alla fine, ha la forza necessaria per andare a prendere questo risultato.
Oggi come oggi, senza la mentalità vincente che stiamo sviluppando, credo che alcune partite le avremmo perse. 
Contro il Milan il gol della vittoria ha significato tanto: venivamo dal pareggio con l’Inter e dalla sconfitta contro la Juve. Quella partita non si sbloccava, Erzen ha trovato le energie per quel cross, ed è stato determinante”. 

Nell’album dei ricordi di questo Campionato, che ha segnato un punto di svolta per la squadra gigliata, il Mister ha anche voluto sottolineare come per un po’ di tempo fosse stato preoccupato per le sue ragazze che non erano abituate ai ritmi serrati che le aspettavano partita dopo partita. In realtà, poi, la squadra ha reagito bene nonostante la pressione che ha portato loro disputare nove gare in trentatré giorni (lo si è visto anche in Coppa Italia contro l’Inter).
Ha, infine,  concluso ricordando l’appuntamento del 3 marzo alle ore 15:00 per la semifinale d’andata di Coppa Italia che si terrà al Viola Park, lo stadio all’avanguardia di proprietà della società Viola in cui si sente aria di casa e di famiglia per tutti coloro che, anche solo da tifosi, lo visitano:

Abbiamo chiuso bene il 2023, poi anche il 2024 si è aperto allo stesso modo. Ero preoccupato perché siamo passati dal giocare circa dodici partite in sei mesi a nove partite in trentatré giorni. Un tour de force che non sapevo se le ragazze avrebbero retto, non tanto per una questione fisica ma più mentale per tutta la pressione che si stava accumulando. Le partite erano insidiose, anche quelle che potevano sembrare facili non lo sono state, in realtà.
La tensione è ciò che è stata vissuta contro l’Inter in Coppa Italia: partita tirata per entrambe le 
squadre che poi abbiamo vinto in quel terno al lotto che sono i rigori.
La semifinale contro la Juventus si presenta da sola: è una grande rivale e giocheremo l’andata nel nostro stadio che inviterei, in ogni caso, a venire a vedere perché si respira famiglia”. 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.