Calcio femminile, una realtà che all’estero sta riscuotendo sempre più successo ma che in Italia stenta a decollare. Eppure basterebbe poco, uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni che spesso, a detta dei diretti interessati, sono poco presenti, a volte del tutto assenti. In Sardegna per anni la Torres femminile ha dato lustro al movimento a livello nazionale, ma dopo il fallimento, il calcio in rosa sardo ha perso il suo fiore all’occhiello ed è ripartito dalle 3 società che, tra tanti sacrifici, militano nel campionato di Serie B: Villacidro, Caprera e Atletico Oristano. E’ duro lo sfogo del presidente oristanese, Luciano Flore: “Il calcio femminile è in un momento di grande crisi in Sardegna, quasi abbandonato dalle istituzioni e dalla federazione. Non viene fatto niente per andare incontro alle società isolane che tra le mille difficoltà fanno di tutto per portare in alto il nome della Sardegna”, spiega amareggiato il patron dell’Atletico Oristano.
“E’ giunto il momento che vengano fatti investimenti adeguati e che le società siano messe in condizione di poter avviare dei progetti seri e validi”. Non cambia molto sul fronte Regione Sardegna: “Ogni anno continua ad apportare tagli ai contributi della legge regionale 17/99, spesso l’entità viene resa nota dopo mesi dal via della stagione. Addio programmazione quindi. Presidenti e dirigenti mettono a disposizione, solo per passione, ingenti risorse economiche autotassandosi”. L’insularità condiziona pesantemente i bilanci delle società. Pullman, aerei, alberghi, sono spese che purtroppo prosciugano le casse delle società, molte delle quali poi sono costrette a dichiarare il fallimento.
“Non si risolve tutto col volo low cost, molto spesso si è costretti a viaggiare con altre compagnie a tariffa non ridotte, perché gli orari dei voli non consentono di arrivare in tempo per la partita. Oppure non ci sono proprio voli. Questo significa dover pagare non meno di 130/150 euro a persona. Immaginatevi per una squadra di calcio al completo (atleti e staff)”. Grandi difficoltà anche nel trovare degli sponsor che col loro contributo potrebbero ammortizzare i costi. Flore fa appello alle istituzioni lanciando una proposta: “Trovare un accordo tra società sportiva sarde e compagnie aeree, per la concessione di tariffe agevolate, coinvolgendo anche le federazioni di appartenenza, come già avviene nella penisola. Già questo sarebbe una boccata d’ossigeno per tutti”.