È Lora Petrova a regalare i primi tre punti allo Spezia Femminile nel debutto allo Stadio Tanca contro l’Orobica Bergamo. Sulla sponda di testa di Fenili la centrocampista bulgara è la più veloce ad arrivare, calcia rapidamente e trafigge Bardi all’ultimo secondo. Non c’è tempo per la reazione bergamasca, Petrova festeggia con le compagne la vittoria e l’esordio da sogno in campionato. La redazione di Calcio Femminile Italiano ha raggiunto Lora Petrova che ci ha raccontato la sua storia, i suoi primi passi con la nazionale maggiore e le sue passioni. Martedì ha festeggiato i ventitré anni, ma domenica è stata lei a fare ai tifosi dello Spezia un bellissimo regalo.

Come ti senti dopo il gol?
“Sono emozionatissima, era una partita molto importante per la nostra squadra e per la gente che ci segue. Sono molto contenta.”

Perché hai scelto lo Spezia Femminile?
“Ho scelto questo progetto perché io credo in questa società e nelle persone che lavorano qui. Voglio mettermi alla prova con un’esperienza differente da quelle che ho fatto finora. Sono molto felice della mia decisione.”

Come hai iniziato a giocare a calcio?
“Gioco a calcio da quando avevo sei anni e ho cominciato con i bambini a Belene, la mia città natale in Bulgaria. Poi sono andata in un’altra città che si chiama Veliko Tărnovo e ho iniziato a giocare per l’Etar, una vera squadra femminile che è nella massima serie bulgara. In Bulgaria. Mi hanno fatto capitana ed eravamo nelle tre squadre migliori della nazione.”

Hai giocato nella NSA Sofia?
“No. Sono stata capitana dell’Etar per sette anni e sono rimasta fedele al mio team. C’è stato un momento in cui mi voleva la squadra migliore della Bulgaria, la National Sports Academy di Sofia. Non me ne sono andata perché desideravo vincere con l’Etar. Non mi pento di aver rifiutato.”

Cosa si prova a giocare nella nazionale maggiore?
“Sono emozionata e felice. Da quando sono cominciate le qualificazioni abbiamo partite ogni mese. Avevo già giocato in nazionale nell’U17 e nell’U19 di cui sono stata capitana, ma giocare nella nazionale maggiore è fantastico. Abbiamo appena raggiunto le qualificazioni mondiali e nel girone siamo contro Germania, Portogallo, Turchia e Israele.”

Qual è il tuo obiettivo in nazionale?
“Sarà davvero molto difficile qualificarsi ai mondiali visto che è la nostra prima partecipazione. Non importa se arriveremo ultime nel girone o a metà classifica, ma è importante imparare per il domani perché ci saranno altre qualificazioni, le ragazze giovani saranno cresciute e potremo fare bene. Gli allenatori e lo staff con cui lavoriamo sono molto bravi e ci stanno insegnando tanto. Il nostro obiettivo è creare un futuro per la nazionale femminile bulgara.”

Sei in contatto con la tua famiglia?
“Sì. Mia mamma lavora qua in Italia, mentre mio fratello maggiore e mio padre vivono in Bulgaria. Mio fratello, che ha trent’anni, è la ragione principale per cui ho iniziato a giocare a calcio perché è stato il mio angelo custode e mi ha protetto sempre. Lui adora il fatto che io giochi a calcio, mi ha insegnato a rialzarmi dopo le sconfitte ed a non mollare mai.”

Hai imparato a parlare un po’ italiano?
“Quando mi sono trasferita in Svizzera ho iniziato a studiare italiano da sola usando il mio telefono. Lo parlo con mia mamma e adesso se faccio qualche errore le mie compagne mi correggono. Capisco quasi tutto, so scrivere e ascolto le canzoni italiane. Quali? Mi piace “Mi Manchi” di Aka 7even e “A Un Passo Dalla Luna”…”

Qual è la cosa che ami di più del calcio?
“Mi piace la parte mentale del gioco, la connessione che c’è fra i giocatori senza parlare. Se sto per passare la palla laggiù la mia compagna deve già saperlo. Poi amo gli uno contro uno, il dribbling è la parte migliore: Mamma mia! (ride ndr)”

Chi è il tuo idolo calcistico?
“Il mio giocatore preferito di sempre è Steven Gerrard. Mi piace davvero tanto per la sua fedeltà al team. Era il capitano del Liverpool ed un centrocampista come me. È una persona fantastica ed è stato un giocatore magnifico. È il mio esempio.”

 

Photo Credit: Ezio Tassone