Due allenatrici molto diverse anche nell’affrontare le conferenze stampa. Mentre nel pre-gara la Bertolini ha fatto la conferenza stampa dopo l’allenamento e il pranzo con la squadra, Sarina Wiegman ha incontrato i giornalisti in mattinata, prima di fare l’allenamento. Le cose si sono completamente ribaltate nel post partita: Milena entra in conferenza stampa quando ancora le calciatrici inglesi sono nella mix zone a rilasciare interviste.

Sono soddisfatta della partita che e’ stata piu’ che buona, contro una grande squadra. Stiamo lavorando per migliorare, per crescere: c’e’ un po’ un passaggio di generazione tra giovani e grandi e questo e’ un periodo che usiamo per sperimentare. La partita di oggi ci da fiducia”. Nel pre-gara Milena voleva vedere il blocco unico e una reazione psicologica positiva verso un avversario temibile da parte della squadra: entrambe le cose si sono verificate ma manca ancora il risultato. Qual e’ quindi il passo successivo? “Quello di avere piu’ coraggio, credere maggiormente nelle proprie qualita’: piu’ convinzione. Soprattutto quando attacchiamo, avere quella maggiore convinzione, quella cattiveria necessaria per fare gol: quella che ha avuto l’Inghilterra oggi e che e’ da imparare. Quello che mi porto da questa partita e’ la compattezza di squadra, dove le ragazze si sono aiutate tantissimo. Mi portero’ anche una crescita anche dal punto di vista del coraggio di giocare maggiormente la palla contro una squadra cosi’ forte, soprattutto nel secondo tempo, che sono un po’ le cose su cui stiamo lavorando: unione in fase difensiva ed in fase offensiva e qualita’ di gioco e coraggio con le squadre forti”. Le chiedono della crescita della Serie A femminile, ed equiparano la prestazione dell’Italia di oggi a quella delle Campionesse d’Europa. Milena imbarazzata ringrazia: “E’ un gran complimento dire che siamo alla pari delle Campionesse d’Europa. Il movimento del calcio femminile in Italia sta crescendo ma se lo confrontiamo con quello dell’Inghilterra siamo ancora distanti: abbiamo meno giocatrici rispetto a loro, pero’ e’ vero: stiamo crescendo. Lo dimostrano anche la Juventus l’anno scorso e la Roma quest’anno che sono riuscite ad andare ai quarti di Champions.” La cosa positiva vista da Milena oggi in vista del Mondiale e’ la prestazione in quanto tale: “una prestazione buona delle mie ragazze contro una squadra molto forte. Abbiamo giocato quasi alla pari, raggiungendo anche un pareggio ad un certo punto. Le cose positive che ho visto sono tante: l’approccio, l’atteggiamento… Quello che siamo riuscite a fare in questa partita ci da convinzione sulla possibilita’ di fare bene, grazie alle cose fatte oggi”. Milena diventa inglese per un minuto, quando le viene chiesto se portera’ Giugliano al Mondiale e lei risponde col sarcasmo tipico locale: “Credo che la lasceremo a casa. Credo sara’ l’unica giocatrice che lasceremo a casa” con la traduttrice che deve sottolineare in inglese che Milena sta scherzando. “Giugliano e’ uno dei nostri talenti”. In chiusura, la CT parla delle delle aspettative delle Azzurre per il Mondiale che sono quelle di passare il girone di qualificazione “ma non sara’ facile perche’ e’ un girone molto equilibrato, con squadre forti” e vuole fare i complimenti al calcio inglese e ringraziare la Federazione Inglese per tutto quello che sta facendo: “quello che abbiamo visto oggi e’ qualcosa di molto bello che fa molto bene al calcio femminile, non solo inglese ma in tutto il Mondo. Oggi e’ stata veramente una bella giornata: quando siamo arrivate e abbiamo visto tutto questo pubblico, e’ una cosa che fa veramente piacere. Noi in Italia speriamo di riuscire ad arrivare a questi livelli”.

Sarina entra dopo quasi 20 minuti, dato che, come sua abitudine, preferisce entrare prima negli spogliatoi e stare con la squadra per poi incontrare la stampa nel post partita. “Sono molto contenta di come sia andata la partita visto che abbiamo vinto e noi giochiamo sempre per vincere. Oggi, in particolare, abbiamo visto molte giocatrici diverse da quelle che abbiamo visto contro la Repubblica di Corea, che e’ quello che vogliamo: diverse giocatrici, diverse combinazioni di giocatrici. Abbiamo giocato un buon primo tempo, molto energico, buon pressing, un ottimo gol fatto. Nel secondo tempo abbiamo iniziato bene, poi abbiamo fatto un po’ fatica, ci siamo sedute un po’, poi ci siamo riprese e alla fine della partita, abbiamo fatto altri cambi. C’era bisogno di rimanere unite, soprattuto quando l’Italia ha iniziato a pressare in zona alta un po’ di piu’. Ma alla fine siamo riuscite a fare un altro bel gol quindi sono molto felice”. Sul discusso gol dell’Italia (cross partito col pallone che aveva oltrepassato la riga bianca e quindi non piu’ in gioco) “Non ho rivisto il replay, ma non e’ importante: occorre continuare a giocare perche’ la decisione e’ stata presa e quindi dobbiamo reagire e fare un altro gol. Penso che avremmo potuto fare un po’ meglio per quanto riguarda il mantenere il controllo del pallone: troppe transizioni in possesso/non in possesso… Da questo infatti e’ nato il gol. Dobbiamo imparare che una volta che una decisione e’ stata presa, occorre reagire, continuare a giocare e quando si riparte da centro campo, cercare di fare gol. Penso che questa sia un’opportunita’ per imparare perche’ fino a quel momento noi controllavamo il gioco, poi abbiamo perso un po’ il controllo ed ecco che hanno fatto gol. In quel momento abbiamo dovuto rimanere concentrate ed ecco che abbiamo segnato il secondo gol. Questo episodio e’ stato importante per noi come crescita, certo non si vuole mai prendere un gol ma fa parte del gioco”. Le scelte di Sarina sembrano ampliarsi e diventa difficile ora diminuire il palmares da 26 a 23: “Le giocatrici sono veramente in competizione l’una con l’altra perche’ ognuna di loro vuole andare al Mondiale ed ogni occasione per farsi vedere, la prendono. Ma noi giochiamo veramente come un gruppo squadra coeso e ci facilitiamo e supportiamo l’una con l’altra. E questo aiuta tantissimo, perche’ alla fine siamo tutte compagne di squadra. Penso che la squadra lo faccia molto bene e si… alla fine ho diverse idee ma va bene in questo momento di preparazione per il Mondiale”.

E’ vero, il calcio femminile in Inghilterra sembra essere anni luce da quello italiano, ma se si va vedere a fondo, le cose non sono cambiate tantissimi anni fa, ma ne sono cambiate tante di cose, a partire dagli investimenti della Federazione Inglese in linea con la strategia UEFA del calcio femminile. Investimenti dal basso e dall’alto, ma anche dai media e da come si parla di calcio e sport femminile. Qui in Inghilterra si dice sempre: “If you can see it, you can be it” – se lo vedi, lo puoi diventare… E allora perche’ non investire nel calcio femminile partendo da una diversificazione dei volontari, rendendo accessibile il calcio anche alle ragazze/bambine, magari iniziando con avere l’opzione alle scuole primarie… proprio come richiesto dalle Leonesse al Governo inglese nel post-Europeo. E che dire di possibili squadre giovanili di provincia con allenatrici donne, cosi’ da poter avere giocatrici di tutte le etnie e fedi, permettendo loro di indossare cio’ che vogliono e magari essere allenate da un’allenatrice con l’hijab? Qui in Inghilterra succede ed e’ il prossimo passo per avere talenti che rappresentino la realta’ sociale dato che si e’ discusso molto qui in Inghilterra su quanto la Nazionale Inglese rappresenti veramente la societa’ contemporanea e guardando ora la rosa inglese, Lauren James, Jessie Carter e Nikita Parris (non convocata per questa amichevole), nonche’ molte delle nuove leve, la diversificazione del talento e’ in corso, e con quali grandi successi.

Natascia Bernardi
Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Academy Manager per la realtà femminile giovanile della Kinetic Foundation ed Head Coach per QPR U12 Girls. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.