La mix zone e’ gremita di televisioni e testate giornalistiche inglesi. Mi ritrovo con una giornalista inglese che scrive per un periodico di sport indipendente e molto conosciuto qui in Inghilterra. E’ la seconda volta che siamo fianco a fianco, lei con un ottimo italiano e, scopro, anche francese. Vorrebbe parlare a Giugliano ma arriva Barbara Bonansea, stoppata immediatamente dalla TV, seguita in uscita da Cristiana Girelli… stoppata da me.

A Cristiana chiedo cosa pensa delle dichiarazioni del pre-partita di Sarina Wiegman, che ha fatto il suo nome quando ha parlato delle brave giocatrici in attacco dell’Italia: Emozionante sapere che Sarina Wiegman ha parlato di me. E’ un’allenatrice che stimo molto, sin dai tempi in cui allenava l’Olanda. Sta ottenendo grandissimi risultati e le sue squadre giocano veramente bene. Aver ricevuto complimenti da lei mi fa veramente onore e la ringrazio”. La informo anche che Sarina ha parlato dell’Italia come di una squadra in crescita: “La nostra squadra e’ in crescita da un punto di vista dell’atteggiamento, perche’ credo che a volte questa squadra abbia peccato un po’ di questo: la partita col Belgio, a parte il primo tempo, nel secondo tempo meritavamo noi… poi il calcio e’ cosi’: vince chi segna. Oggi pero’ abbiamo giocato contro i campioni d’Europa: tutti si aspettavano probabilmente una disfatta, invece siamo state li’ fino alla fine a lottare, ad agguantare il pareggio che c’e’ stato… Poi abbiamo preso un altro gol, uguale al primo, quindi… c’e’ da lavorare su questo. Quello da mantenere oggi e’ la mentalita’ che ci abbiamo messo e questo e’ importante perche’ non e’ scontato”.

Intravedo Sofia Cantore, che dopo aver dichiarato di essere felicissima di aver segnato finalmente in Nazionale e soprattutto in questa partita, nonostante avesse cercato il gol diverse altre volte, aggiunge: “Dall’altra parte, ovviamente, non sono troppo felice perche’ alla fine abbiamo preso un altro gol pero’, secondo me, siamo sulla strada giusta come squadra, e lo stiamo dimostrando attraverso le prestazioni che non sempre premiano con la vittoria. Ci siamo dette anche in cerchio che siamo sulla strada giusta e speriamo di continuare cosi’, e che arrivino presto anche i risultati”. Le chiedo anche che effetto le ha fatto giocare in uno stadio pieno di tifosi che applaudivano ogni qualvolta una giocatrice inglese toccasse palla “Sicuramente e’ stato molto emozionante. Da dopo la vittoria dell’Europeo, le ragazze dell’Inghilterra sono seguitissime ed e’ stato quindi emozionante giocare con tutte queste persone. Per noi e’ un privilegio arrivare in uno stadio cosi’ bello, con cosi’ tanto calore… Non magari nei nostri confronti, ma in generale verso il calcio femminile. E’ una cosa molto positiva”.

Uscita dal campo per presunto infortunio, Valentina Bergamaschi si fa comunque intervistare e ne approfitto per chiederle come ci si senta ad aver tenuto a bada Lauren Hemp sulla fascia: “Giocare con la squadra campione d’Europa e’ sempre una grande emozione… Ammetto che ero con l’adrenalina giusta per entrare concentrata e dare il massimo. Ho dato tutto perche’ sono uscita con i crampi e sicuramente tener testa a Hemp e’ stata dura. Credo che dovro’ migliorare alcuni aspetti, pero’ questa partita mi e’ servita a vedere a che punto sono e a che punto siamo per il Mondiale”. Le chiedo cosa ne pensa della fisicita’ delle Inglesi: “Penso siano una delle squadre piu’ forti al mondo perche’ hanno un’intensita’, un’esplosivita’ devastante. Ne stavamo discutendo proprio ora tra noi compagne, nel confrontarci su quello che abbiamo passato in campo. Hanno quel brevilineo che ti saltano subito e sono una delle probabili vincitrici del Mondiale. Sono una squadra veramente forte”.

Nonostante la sconfitta, il morale delle ragazze e’ molto diverso rispetto a quello percepito, e forse vissuto, nel post partita col Belgio: gli sguardi vivi e non verso il basso e qualche barlume di sorriso. Si’, hanno perso di nuovo e ne sono consapevoli, ma si e’ vista un’altra Italia rispetto al Belgio e si capisce che sono consapevoli anche di questo. Mi hanno colpito le parole di Valentina: gia’ focalizzata su cosa deve migliorare personalmente dopo oggi. In generale pernso che occorra pero’ anche prendere consapevolezza di quello che si fa bene: alcune cose potrebbero necessitare diverso tempo per migliorare, ma qual e’ la forza dell’Italia che potrebbe diventare il superpotere in 5 mesi per arrivare oltre il girone di qualificazione, come neglio obiettivi della Bertolini?
Io sono per un attacco spregiudicato quando possibile ed una difesa come oggi come alternativa perche’, come dice Cristiana Girelli: “Nel calcio vince chi fa piu’ gol”.

Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Academy Manager per la realtà femminile giovanile della Kinetic Foundation ed Head Coach per QPR U12 Girls. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.