A partire dalla stagione 2017/2018 inizierà un rinnovamento dei campionati che si concluderà con quella 2018/2019. L’obiettivo è dare seguito alla crescita del movimento quali l’obbligo per le società pro’ di tesserare ogni anno almeno 20 under 12 oltre alla possibilità di apparentarsi con i club già partecipanti ai campionati femminili.
Questa politica di forte incentivo dell’attività giovanile ha spinto quindi a ripensare i format dei campionati di A e B che dal 2018/2019 diventeranno tre: con la Serie A confermata a 12 squadre, la Serie B passerà invece da 4 a 1 girone unico da 12 mentre sarà istituito un campionato Interregionale da 4 gironi composti da 10/14 squadre ciascuno.
Per preparare il passaggio tra i format diversi, sarà necessaria una stagione transitoria (quella 2017/2018) con nuovi meccanismi di retrocessione e promozione.
2017/2018
Serie A
11ª e 12ª classificata retrocedono; 9ª e 10ª disputeranno lo spareggio con le perdenti le gare di promozione di B.
Serie B
Le prime classificate di ogni girone disputeranno delle gare di promozione, le vincenti saranno ammesse direttamente mentre le perdenti disputeranno lo spareggio con la 9ª e 10ª classificata di Serie A.
2018/2019
Serie A
12 squadre (8 squadre di A nella stagione 2017/2018, 2 promosse di B stagione 2017/2018 e 2 vincenti spareggi A-B stagione 2017/2018)
Serie B
12 squadre (2 squadre perdenti spareggio A-B nella stagione 2017/2018, 8 classificate 2° e 3° posto in B stagione 2017/2018, 2 vincenti spareggio 4° classificate in B stagione 2017/2018)
Interregionale
4 gironi da 10/14 squadre (tutte le squadre dal 5° posto in giù in B nella stagione 2017/2018, 2 perdenti spareggio 4° classificate in B stagione 2017/20188, neo promosse campionati regionali e vincente Coppa Italia Serie C)
Tentiamo di capire vantaggi/svantaggi della modifica.
Partiamo dai pregi.
1) Oltre ad una serie A ci sarà una Serie B di livello tecnico discreto e con strutture societarie adatte anche ad affrontare un’eventuale promozione. Questo dovrebbe permettere una magiore qualità
2) Tra le tre serie aumentano di una dozzina le squadre. Questo permette alle regioni senza campionato di avere più opportunità (vedi Sardegna)
Difetti
3) Ma ci sono 12 società in grado economicamente di affrontare la Serie B? Se da un lato aumenta il tasso tecnico, è anche vero la B sarà una serie più costosa. Credo che rischiamo di trovarci diverse società che vincono l’interregionale, per poi rinunciare alla B
4) Se la ristrutturazione dei campionati permette a chi non ha un campionato di avere qualche opportunità per le squadre, ci sono una serie di regioni con campionati di C minimali che rischiano di diventare residuali se non nulli. Non vorrei che si migliorasse il livello in alto ma si svuotassero i campionati minori.
La mia non vuol essere una critica alla riforma, ma una riflessione. La coperta è corta e non puoi tirarla da tutte le parti.
Personalmente ritengo che per limitare i rischi dei punti 3 e 4 occorra abbinare alla riforma uno sforzo per garantire la sopravvivenza delle squadre minori, anche se non so in che forma.
Sicuramente l’aspetto positivo è che mi sembra che esista una maggiore chiarezza di programmazione, non siamo più al momento in cui la formula del campionati veniva definita addirittura dopo l’inizio.