Si parla sempre più spesso di mental coaching e di performance mentale. Ma in un gioco come il calcio, esistono moltissime componenti e variabili, e per questo non si può parlare solo di “allenamento mentale”. Ovviamente, oltre alla performance fisica, a quella tecnica e a quella tattica, ne esistono altre tre che scendono in campo con le squadre e i giocatori: sto parlando della performance mentale, della performance emotiva, e della performance relazionale. La prima riguarda l’atteggiamento mentale del singolo giocatore.
Cosa si dice prima di entrare in campo? È motivato? Ha un buon dialogo interno? È focalizzato sul gioco? O rischia di parlarsi male, o di distarsi? L’atteggiamento è fondamentale per una qualsiasi prestazione, sia atletica e non. E l’atteggiamento mentale di una squadra è la somma degli atteggiamenti mentali dei giocatori.
La prestazione emotiva, invece, riguarda l’equilibrio emotivo e la gestione degli stati emozionali in campo. Le emozioni, nel coaching, sono fondamentali e se ascoltate correttamente sono una risorsa molto utile. Purtroppo, lo sport a volte evidenzia uno scarso equilibrio emotivo, non solo da parte degli atleti, ma anche da parte degli allenatori, dei tecnici, dei tifosi. Una buona performance emotiva permette all’atleta di essere centrato durante tutta la gara, senza subire influenze esterne. Un atleta che ha un buon equilibrio emotivo non si offende, non reagisce.
Affronta la gara con centratura ed equilibrio, riuscendo ad ascoltare le proprie e le altrui emozioni. Poi esiste la prestazione relazionale, quella che mette in relazione e comunicazione gli atleti tra di loro, la squadra con la panchina e la squadra con i tifosi. Quì il discorso si fa più complesso e richiede un approfondimento in un altro articolo. Possiamo dire che la relazione tra i giocatori è fondamentale per un buon gioco di squadra.
Motivo per cui, spesso i più grandi allenatori sono quelli che riescono a fare squadra e a far fare squadra. Riescono a ridurre i conflitti interni e a creare un clima interno disteso, orientato ai risultati e di fiducia reciproca. È molto diffusa la pratica della “pagella” dell’atleta. Su questo mi permetto di suggerire di fare una pagella che preveda più prestazioni, comprese quelle mentali, emotive e relazionali.
Saluti Sportivi

Piercarlo Romeo
Master Trainer & Coach FYM – Formazione in Azione
www.fym.it