Il movimento femminile italiano, in termini di atlete tesserate negli ultimi 10 anni, ha registrato un incremento di circa il 43% (da 19.000 a 27.000 praticanti).
Questo è certamente un ottimo segnale, ma se il numero delle tesserate, però, continua ad aumentare, lo stesso non si può dire sul numero delle società pronte ad accoglierle.
Infatti per le aspiranti calciatrici in età adulta un futuro che potrebbe tingersi di rinunzia alla prosecuzione dell’esperienza agonistica (le scarpe al chiodo) piuttosto che di una continuazione in altri ruoli (allenatrici ed giudici di gara).
Questa situazione è già accaduta in Germania: dove la Federcalcio Tedesca Confederale per la stagione 2023/2024 ha deliberato la sperimentazione di squadre miste nei campionati amatoriali (equivalenti in Italia dalla 3a Categoria alla serie D), invitando le Federcalcio Statali dei Lander ad attuare sui rispettivi territori di competenza la delibera confederata.
Sarà pertanto questa la soluzione che potrebbe nascere nella prossima stagione anche tra le Società del nostro territorio? Staremo a vedere, certo è che non sarebbe la soluzione più appropriata, se si vuole dare un netto segnale che il Calcio femminile stà a poco a poco crescendo.
A mio avviso sono ancora molte le Società, al maschile, che potrebbero investire in questa direzione: creando al femminile le proprie rose e dando spazio alle nuove tesserate di poter gareggiare in un campionato di pari opportunità.