Visit Saudi, l’ente turistico della nazione del Golfo, sarà presente come sponsor della FIFA Women’s World Cup 2023 in Australia e Nuova Zelanda.

Il calcio femminile è molto nuovo in Arabia Saudia, considerando che le donne non potevano guardare le partite di calcio fino al 2018 e la Saudi’s Women’s Football League è stata lanciata nel 2020. Recentemente l’Arabia ha condannato l’attivista Salma al-Shehab a 34 anni di carcere per aver postato su Twitter il proprio sostegno nel difendere diritti delle donne. In questo contesto, è difficile vedere l’approvazione di un importante torneo di calcio femminile come qualcosa di diverso da un cinico tentativo di presentare un volto più amichevole all’estero.

Amnesty International non ha aspettato troppo a farsi sentire per varie situazioni relative ai diritti umani. Felix Jakens, parte di Amnesty International UK, ha dichiarato a SportsPro: “La continua repressione dei diritti umani sotto Mohammed bin Salman ha visto imprigionati coraggiosi difensori dei diritti delle donne…Dopo la firma di Cristiano Ronaldo, l’acquisto del Newcastle United, la serie di LIV Golf e l’ospitare nel paese numerosi eventi sportivi di alto profilo, l’uso dello sport da parte dell’Arabia Saudita per cercare di mascherare il suo terribile record di diritti umani è ora un modello tristemente consolidato.

Le donne in Arabia Saudita affrontano gravi discriminazioni in materia di matrimonio, divorzio, eredità e diritti di custodia dei figli, mentre le donne saudite che hanno osato parlare della necessità di riforme nel paese hanno ricevuto massicce condanne e sono carcereLe tasche profonde dell’Arabia Saudita significano che partnership di sponsorizzazione come questa probabilmente diventeranno più comuni, ma senza riforme dei diritti umani per adeguarsi ai pacchetti sportivi e di intrattenimento, l’Arabia Saudita sarà giustamente accusata di perseguire un programma cinico di propaganda dello sport.

La FIFA dovrebbe parlare della necessità di una riforma dei diritti umani in Arabia Saudita e non semplicemente consentire che il suo principale torneo femminile venga utilizzato per propaganda dello sport. Allo stesso tempo giocatori, allenatori e tifosi dovrebbero allo stesso modo sfidare questo rozzo sfruttamento del loro sport da parte dell’Arabia Saudita”.

La presenza di Visit Saudi come sponsor può già far pensare ad un’ipotetica candidatura del paese per ospitare un futuro evento FIFA. Per esempio, un’offerta congiunta, insieme a Grecia ed Egitto, per i Mondiali maschili del 2030 è stata trapelata più volte.

Voi cosa ne pensate? È giusto dare la possibilità a qualsiasi nazione di prendere parte a sponsorizzazioni o forse prima ci sono altre priorità da sistemare?