La Roma vince la sua seconda “Coppa Italia” femminile, contro la Fiorentina ai rigori, dopo un match faticoso e ricco di reti. Una serata difficile da dimenticare sia per le giocatrici che per tutto il suo staff.
“Non la nostra migliore partita della stagione, ammette mister Spugna nella conferenza stampa del dopo gara, ci siamo complicate un po’ la vita ma il grande merito è stato quello di recuperala poiché era una gara ormai persa. Invece il cuore, la voglia e la determinazione hanno fatto sì che le ragazze la recuperassero. Un risultato veramente difficile poi come accade spesso nei supplementari hai delle occasioni, poi se non concretizzi va cosi, bene così poiché le finali conta poco giocarle bene: conta portare a casa il risultato”.
Una Roma che domina e soffre, e che ha sempre un margine di miglioramento, prosegue il tecnico: “il fatto che noi dobbiamo migliorarci, è per noi una costante, non dobbiamo pensare di essere arrivate al massimo livello poiché abbiamo vinto due campionati ed adesso la Coppa Italia. Dobbiamo continuare ad alzare l’asticella, la partita di oggi dimostra che le altre squadre non stanno a guardare e stanno crescendo anche loro. Oggi la Fiorentina ha fatto un match importante, e faccio i complimenti a tutta la squadra, e noi dobbiamo solo migliorarci”.
Forse la stanchezza di fine stagione ha caratterizzato il doppio svantaggio sul 3 a 1, e Spugna ammette che : l’approccio non è stato dei migliori, un po’ di stanchezza fisica e mentale influisce quando giochi così tante gare ed arrivi a fine stagione paghi anche questo, però sono state brave a riprendere una gara che si era fatta d’avvero complicata, anche questo è un merito perché quando sei sotto vedo sempre poche squadre che recuperano facilmente!”.
Allo Stadio Dino Maruzzi le 5000 persone presenti hanno visto una grande finale, ed il pubblico giallo rosso non ha mai cessato con cori ed inni alle proprie beniamine, il mister ha sottolineato l’importanza di questo fattore: “l’ho sempre detto, il nostro pubblico è molto importante, ci ha spinto poiché in campo lo senti e ti da quello stimolo in più che ti trascina e ti dà la giusta carica. Questa vittoria è per loro che ci seguono in tutto e per tutto”.
“Alle ragazze, alla fine del tempo regolamentare, ho detto che dovevamo giocare con un po’ più di tranquillità anche se non era facile perché manca la lucidità e la stanchezza aumenta, però ho detto di bloccare i ritmi (paradossalmente) e con la qualità che abbiamo potevamo fare delle giocate più precise ed avere migliori occasioni”.
Dopo due Finali di Coppa Italia perse, è finalmente arrivata questa vittoria, ed Alessandro Spugna non nasconde che fino al termine ha pensato che anche in questa serata non era la volta giusta: “Personalmente è stata una liberazione stavo pensando che ero io a portare male, adesso sono contento come le mie ragazze, questo Trofeo mancava da qualche anno e pertanto sono felice di aver contribuito a vincerlo”.