credit photo: Paolo Comba, photo agency calcio femminile italiano

L’ottava giornata di poule scudetto della Fiorentina, che giocava in casa contro la Juventus Women, si è conclusa con il risultato di 0-2 per la squadra ospite.

Le gigliate, raggiunto l’obiettivo Europa, desideravano vincere la gara per terminare in bellezza un Campionato costellato di successi (il raggiungimento del terzo posto in classifica nel Campionato di serie A qui nei essere una delle tre italiane in Champions League, e la Finale di Coppa Italia).
Dallo stesso sentimento però erano mosse anche le avversarie che hanno vissuto un Campionato non esaltante in questa stagione.

Rachele Baldi, estremo difensore Viola, alla fine della gara si è soffermata a farne una breve analisi e trarre un po’ le somme di quanto fatto in questi mesi.
Come è ovvio c’era il desiderio di vincere la partita ma il pensiero di tutte è volto principalmente alla finale di Coppa Italia, che manca da Firenze da diversi anni.
Il duro lavoro compiuto durante tutta la stagione, unito al desiderio di raggiungere gli obbiettivi sperati e alla mentalità vincente di chi sa rialzarsi anche dopo una caduta, hanno portato la squadra a vivere questa “montagna russa”. Se, infatti, è vero che ci sono stati dei bassi, una volta arrivate alla cima, la visuale è stata la migliore auspicabile:

Ovviamente volevamo vincere anche perché nella poule scudetto non abbiamo ancora vinto, ma siamo comunque soddisfatte della prestazione e di quello che abbiamo provato a fare, ora il pensiero è solo per la finale (di Coppa Italia contro la Roma ndr).
Ci sono stati tanti momenti in cui abbiamo creduto di poter arrivare al risultato desiderato. Soprattutto verso la fine ci siamo dette che potevamo farlo però finché non si ha la certezza non si può dare nulla per scontato. 
Il campionato è stato una montagna russa in cui ci soni stati dei momenti di difficoltà però tutte insieme siamo riuscite poi a risalire e a raggiungere il traguardo”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.