Dopo la semifinale di ritorno di Coppa Italia che ha visto la Fiorentina vincere contro la Juventus a Biella e strappare, dunque, un biglietto per la finale, Katja Schroffeneger e Sebastian De La Fuente si sono soffermati a fare un bilancio del gioco in conferenza stampa post-partita.

L’estremo difensore Viola, che ha dimostrato in campo tutta la propria abilità tra i pali riuscendo a salvare la sua squadra nel momento in cui la Juventus è parsa voler reagire, ha voluto innanzitutto fare i complimenti alle sue compagne.
Le Gigliate, infatti, nonostante si trovassero in trasferta, non si sono fatte intimidire anzi hanno messo a segno in breve tempo due gol che hanno dato la tranquillità necessaria per giocare senza particolari ansie.
Per quanto riguarda i suoi obbiettivi personali, come è comprensibile, c’è quello di giocare il più possibile sia con il club che in Nazionale e fare il necessario per farsi trovare preparata:

“Innanzitutto devo fare i complimenti alla mia squadra perché siamo state in partita sin da subito. Abbiamo fatto una grande partita anche all’andata, con lo stesso proposito di quella di ritorno. Oggi siamo state bravissime ad andare subito sul 2-0 che ci ha dato la tranquillità necessaria, poi le ragazze sono state brave a tornare al gol nonostante la Juventus avesse ridotto lo svantaggio. 
Sono felice di aver potuto aiutare la mia squadra in un momento così, in una partita così delicata ed importante per tutti noi e per come sta andando questa stagione. Prima dell’inizio della stagione calcistica ci siamo dette di voler crescere come squadra e penso che sia quello che sta effettivamente succedendo, in ottica nazionale. 
Il mio obbiettivo, personalmente parlando, è sempre quello di giocare, che sia con il club che con la Nazionale: il lavoro e gli allenamenti stanno andando benissimo a Firenze. Le prestazioni, poi, riflettono quanto fatto in settimana e sono positive: le scelte finali le fa il Mister e io cerco di farmi trovare pronta. 
Noi, sicuramente, crediamo in questo trofeo: siamo una squadra che forse ancora non si è resa conto di quanto possiamo essere forti; pian piano lo stiamo dimostrando a noi stesse, al club, a tutte le persone che ci seguono e anche alle squadre avversarie. Se ad inizio anno la Roma e la Juve erano due passettini in avanti, adesso non lo sono più. Penso che andremo in finale e vorremmo vincerla”. 

Il mister De La Fuente si è speso brevemente per spiegare che la partita di ritorno è stata preparata come quella d’andata, con la stessa fame di dimostrare sul rettangolo verde quanta voglia avesse la squadra di raggiungere la finale di Coppa.
La Fiorentina sa cosa vuole, e ad oggi sa anche come comportarsi per raggiungere gli obbiettivi prefissati a Luglio, con una mentalità vincente e più consapevole del proprio valore:

“Abbiamo preparato la partita con le stesse idee che avevamo all’andata cercando di essere protagoniste, di giocare a viso aperto anche se ci trovavamo fuori casa e sapevamo che era una squadra che non voleva la finale come noi. 
Avevo chiesto alle ragazze di ripartire a mille senza risparmiarsi. C’erano nove persone in panchina con la stessa fame di giocare delle titolari, quindi la gara è stata preparata sulle consapevolezze che ci hanno portate sino a questo punto. Come già ha detto Katja, la Fiorentina è una squadra che cresce giorno dopo giorno e penso che lo abbiamo dimostrato in campo nei 90 minuti (ma anche nei 180 totali di gioco).
Siamo una squadra con le idee chiare ed è in questo momento molto matura e chiara su ciò che vuole in Coppa, ma anche in Campionato. 
Mi voglio complimentare con lo staff che è di altissimo livello: riprendendo le parole di Katia, in settimana ci si allena bene e la prova sta nelle sue prestazioni e in quelle di Rachele (Baldi ndr). Non abbiamo quasi mai sofferto nelle azioni più fisiche e questo anche perché a tutti coloro che lavorano tutti i giorni per trovare le soluzioni migliori per questa squadra. 
Il merito è di tutti loro perché a luglio, quando abbiamo iniziato a lavorare c’erano un po’ di incertezze su quale fosse la direzione da prendere sopratutto perché la Fiorentina l’anno scorso aveva fatto un buon percorso ma aveva la voglia di migliorarsi ulteriormente.
I complimenti vanno a loro, io ho cercato di dare una mentalità vincente a questa squadra e credo che venire qui a vincere 3 a 1 lo dimostri”.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.