In occasione dell’ultima partita di regular season la Fiorentina ha ospitato in casa, al Viola Park, la Roma. La partita, che già sulla carta prometteva di essere tanto difficile quanto divertente per i tifosi, si è poi conclusa con la vittoria della Roma per 1-0.
Il mister delle gigliate Sebastian De La Fuente al termine della gara si è soffermato a fare un bilancio di ciò che successo in campo.
Si è detto contento perché la sua squadra ha affrontato bene il match mettendo nel rettangolo verde tutto il proprio impegno e tutta la propria voglia di dimostrare di esser capace di tener testa ad una squadra quasi imbattuta come la capolista.
La partita si è svolta tra episodi a favore e episodi contrari ma c’è stato, in particolare, un po’ di rumore nel momento in cui non è stato concesso un rigore netto alla squadra di casa dopo che Longo è stata atterrata in area da Linari. Il tecnico argentino ha, inoltre, precisato di aver trovato una mancanza di rispetto verso l’impegno delle sue ragazze il fischio finale prima della battuta del calcio d’angolo negli ultimi minuti di gioco:

“Abbiamo sicuramente sofferto contro una buona squadra ma, nel secondo tempo, ho visto una Fiorentina in crescendo. Abbiamo avuto due chiare occasioni da gol e un rigore netto che non ci è stato fischiato: si è sentita anche la panchina che rumoreggiava. Negli ultimi minuti la palla era nostra e abbiamo cercato di sfruttarla al meglio con molte giocatrici in area. Anche loro nella seconda frazione hanno avuto delle occasioni in contropiede. Secondo me, se anche il primo tempo fosse finito 0-0, non sarebbe stato da parte nostra un furto; siamo andati in pausa sotto di un gol e nel secondo tempo ho visto una squadra che è stata sempre in partita. Posso quindi solo dire che la squadra ha dato prova di essere viva e che può giocarsela a viso aperto contro tutti.
Una di quelle tre o quattro occasioni che abbiamo avuto poteva entrare in porta. 
Lo spirito non deve cambiare, lo sapevamo, il risultato poi può cambiare con un errore o con la giocata giusta al momento giusto. Nella partita contro il Como l’episodio è stato a nostro favore, oggi in una partita difficile con addosso anche un po’ di stanchezza, alla fine fa anche un po’ di rabbia perché stiamo lavorando molto. Le ragazze hanno fatto un grande sforzo: c’è stato un cambio, il portiere a terra e un calcio d’angolo finale che andava battuto. Mi sembra una mancanza di rispetto per le giocatrici che hanno fatto uno sforzo enorme per portare a casa il risultato”. 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.