Photo Credit: Gianlauro Bellani

Il calcio femminile per la Provincia di Bergamo ha sempre avuto una valenza importante: infatti, in Serie A fino a pochi anni fa avevamo l’Atalanta Femminile e il Mozzanica, ma oggi ci sono Orobica, Monterosso in Serie C, Villa Valle in Eccellenza e Trevigliese in Promozione.
La nostra Redazione ha posto alcune domande a Gianlauro Bellani, il quale ricopre il ruolo di Consigliere della LND Lombardia con delega al femminile.

Gianlauro presentati ai nostri lettori.
«Sono Gianlauro Bellani, e ho sessantatrè anni. Ho iniziato questa esperienza, dico politica, anche se mi sento sempre un uomo di campo, e invece Carlo Tavecchio a Novembre 2020 mi chiese di poter entrare nel consiglio regionale. E io gli dissi immediatamente di sì, e mi diede la delega al femminile».

Da quanto tempo sei Responsabile delle Rappresentative Maschili e Femminile della LND Bergamo?
«La responsabilità è mia e del Delegato Nicola Radici, il nostro è un fronte comune che ci porta ad avere risultati che oggi sono sotto la vista di tutti. Ci tengo a comunicare che proprio ieri abbiamo stipulato un accordo con il CSI per la “squadra special” che ci rende orgogliosi come per la Rappresentativa Femminile. In particolare, con il Femminile, abbiamo costruito una squadra capitanata da Claudio Allievi, oggi responsabile della delega al femminile di Bergamo e siamo stati la prima provincia a creare la Rappresentativa Bergamasca Femminile. Come dicevo il merito lo devo dare insieme a me, anche al nostro Nicola Radici che è il delegato di Bergamo perché lui è un vulcano di idee e quando ci siamo guardati negli occhi siamo partiti, con Susy Milesi e lo stesso Claudio Allievi, abbiamo “sfondato” una porta che era un po’ resistente, realizzando l’Under 17 e Under 15 provinciale bergamasca».

L’Under 15 della Rappresentativa di Bergamo (Photo Credit: Gianlauro Bellani)

Quali sono i primi risultati ottenuti?
«Il risultato più importante è stata la sconfitta in finale contro l’Inter per 2-1 a San Pellegrino al Torneo Quarenghi. Sconfitta onorevole e di grande prestigio».

Cosa si aspetta dal gruppo capitanato da Allievi nella crescita del sistema Femminile?
«Che continuino a stare vicino alle Società Femminili con le loro critiche, suggerimenti e anche proposte derivanti dalla loro esperienza e che diano sempre presenza fattiva».

Sappiamo che, oltre a Orobica e Monterosso in C, abbiamo in Eccellenza il Villa Valle, mentre in Promozione c’è la Trevigliese. Secondo te, cosa mancano alle società bergamasche per creare una Prima Squadra?
«Certo che sarebbe bello per il traino di questo mondo femminile che l’Atalanta faccia anche la Prima Squadra: è l’icona di Bergamo e sicuramente darebbe un grande senso propositivo al sistema, però Percassi non ci sente».

Quanto è importante per la provincia di Bergamo la presenza del calcio femminile?
«In questi ultimi due anni sono riuscito a vedere che soprattutto nelle ragazze giovanissime, c’è una crescita molto importante. È importantissimo che loro ci credano, che abbiano degli insegnanti che cerchino di migliorarle, ma devo dire che il calcio femminile manca, soprattutto. Gli sponsor mancano soprattutto di interesse, proprio sotto l’aspetto sportivo. Il calcio maschile la fa ancora da dominante e quindi è difficile. È dispiace, perché se pensiamo che in Germania ci sono quasi quattrocentomila tesserate in Inghilterra, uguale in Svezia, uguale noi siamo fermi a ottanta-novantamila; quindi, sicuramente manchiamo di interesse proprio generale. Sulla Serie A ci mettono qualche riga sulla Gazzetta, dove c’era Roma dove c’è la Juve che in questo momento sono le squadre più titolate in prima linea, ma non hanno ancora con il quando ci sono i mondiali, ma poco altro. E quindi credo che dovrebbero esserci degli sponsor veramente importanti. Potrebbero esserci invece delle regioni che si uniscono per far sì di fare un trait d’union insieme o se manca qualche collegamento importante lo facciamo».

L’Under 17 della Rappresentativa di Bergamo (Photo Credit: Gianlauro Bellani)

Secondo te, i media nazionali e locali possono dare una spinta al movimento?
«Per quanto riguarda la stampa locale abbiamo l’Eco di Bergamo, che è il nostro giornale della Provincia di Bergamo, e l’Orobica e il Monterosso, al lunedì, ricevono una decina di righe, però se cominciassero a dare degli spazi anche il sabato, quando presentano le partite della domenica nei block-notes, sarebbe ancor più bello».

Quanto è fondamentale per il movimento il rapporto con le istituzioni e con le scuole?
«Devo dire che è fondamentale. Con il Settore Giovanile Scolastico siamo ancora riusciti a capire bene quale sia il loro percorso e quale sia il nostro essere sinergici con loro. Anche il CRL ha capito che dobbiamo spingere sull’acceleratore e provare a dare visibilità. Sarà un percorso ancora lungo, ma bisogna crederci e bisogna far sì che questo avvenga».

Che sogni vorresti far realizzare al movimento calcistico in rosa per Bergamo e provincia?
«Il mio sogno è quello “di lasciare un segno” di aver iniziato un percorso al femminile, quando non ci saremo più o avremo perso le reazioni è importante che ci ricordino che abbiamo messo mano subito dal primo giorno. Io e Nicola Radici, per questo calcio femminile abbiamo fatto al meglio che si poteva. Faccio un esempio pratico, se la domenica ci fosse Atalanta-Napoli sarebbe bello si cominciasse a far giocare un’ora prima una partita di calcio femminile. E chi è già allo stadio comincia ad appassionarsi, a vedere come anche le ragazze hanno tecnica, passione, voglia di emergere e di affermazione».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la LND Lombardia, la LND Bergamo e Gianlauro Bellani per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.