Photo Credit: Maria Antonia Gianmanco

La Sicilia è un territorio che vuole diventare importante nel mondo femminile del calcio, non a caso sta cercando di farsi notare anche a livello nazionale, sebbene la selezione siciliana in rosa sia uscita alla fase a gironi del Torneo delle Regioni conclusasi poche settimane fa in Liguria.
Recentemente abbiamo intervistato Maria Antonia Giammanco come Delegata AIAC Sicilia, ora porremo a lei alcune domande in qualità di Selezionatrice della Rappresentativa Femminile LND Sicilia Under 23.

Antonia, oltre ad essere delegata AIAC Sicilia, sei anche allenatrice della Rappresentativa Femminile Siciliana. Cosa ti ha portato ad accettare questo progetto?
«Non c’è un motivo ben preciso, o meglio esistono tanti motivi che ti portano ad accettare un ruolo del genere, per esempio conoscere i vari club della regione, le loro storie, avere contatti con i presidenti e allenatori, la condivisione della bellezza e anche delle problematiche del calcio femminile in genere, costruire i rapporti umani con i club, con alcuni  addirittura si creano rapporti talvolta di amicizie. Il Tecnico della Rappresentativa ha la sua diversità rispetto al compito che svolge un  allenatore di un club, deve scegliere il profilo pronto per il torneo e non quello di prospettiva, deve svolgere il compito da Selezionatrice e la visione è diversa rispetto a quello dello scouting. Essere Selezionatrice ha il suo fascino ma anche la responsabilità di non creare dissapori con le società, cercare il giusto equilibrio, non fare disuguaglianze che a volte possono anche mettere in difficoltà nel lavorare come sì vorrebbe, ed inoltre  occorre  entrare in empatia con le società».

Come si è evoluta la Rappresentativa in questi anni?
«La Sicilia non è più la regione che subisce tanti gol e una regione che si è qualificata in finale contro una forte regione cioè la Lombardia campione d’Italia da diversi anni, quindi siamo state vicecampionesse d’Italia, si è qualificata ai Quarti di Finale, quindi una delle migliori otto regioni d’Italia, uscendo a testa alta e se ha perso un paio di partite solo con un gol di scarto. Adesso è una regione blasonata. Oggi possiamo essere orgogliosi per i buoni  risultati, ma sicuramente dobbiamo migliorare e cercare di fare sempre di più, seppur non sia facile giocando ogni giorno una partita durante il torneo, ma non deve essere una scusante».

Nel mese scorso si è svolto il Torneo delle Regioni e la Sicilia è uscita ai gironi dove c’erano Campania, Marche e Sardegna. Cosa è mancato per provare a passare ai quarti di finale?
«Il Torneo delle Regioni non permette sfumature, occorre seguire una direzione e per vincere non hai alternative, oggi c’è da rimarcare la prestazione di tutte quante oltre le qualità tecniche ed anche l’atteggiamento delle atlete. Se si perde una sola partita ciò penalizza, ma così come in tutti i tornei. Le Marche, come tutte le regioni. ogni anno sono un’incognita, una squadra non facile da espugnare. Quello che è venuto a mancare è stata la precisione nell’ultima scelta o nella finalizzazione».

Secondo te, la LND Sicilia sta facendo quei passi che servono a rendere più sviluppato il calcio femminile siciliano?
«Penso che la LND Sicilia stia facendo quei passi che rendono più sviluppato il calcio femminile Siciliano, ma non solo sui tornei anche su altri aspetti di esperienze formative per tutti. Il Torneo delle Regioni, come tutte le manifestazioni sportive, ha un obiettivo che è quello di vincere ma non dimentichiamoci che, come tutte le cose della vita, ha anche una funzione formativa. Colgo l’occasione per ringraziare il nostro Presidente Sandro Morgana per la fiducia che ha esternato nei miei confronti, alla mia AIAC e al Responsabile del calcio femminile Natale Ferrante, ma soprattutto un ringraziamento generale a tutte le società partecipanti e a tutta la LND Sicilia e Nazionale».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Maria Antonia Giammanco per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.