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Il Cesena è di nuovo pronto a stupire. Infatti, la pausa natalizia sta finendo e le cesenati di Alain Conte, terze a pari merito con il Parma, affronterà domani la capolista Ternana nel big match della dodicesima giornata di campionato.
Un incontro tutto da vivere, dove si affronteranno l’attacco più prolifico del torneo, con le ferelle che hanno messo a referto quarantadue gol, e la seconda miglior difesa, dove le bianconere hanno subito solamente dieci reti. Su quest’ultimo punto buona parte del merito va a Adelaide Serafino, portiere classe ’02 che ha deciso di rimanere bianconera anche per questa stagione.
La nostra Redazione ha raggiunto Adelaide, in passato ex portiere di Ravenna e Juventus, per risponderci ad alcune domande.

Adelaide cosa significa per te giocare a calcio?
«Il calcio è una parte fondamentale della mia vita perché sono cresciuta con il pallone tra i piedi, e tra le mani, perché gioco da quando avevo cinque anni e mezzo quindi sono cresciuta con i valori di questo sport e giocando sono diventata la persona che sono oggi».

Come hai capito di essere un portiere?
«Si potrebbe dire che sia stato un colpo di fulmine, perché gioco in porta dal secondo allenamento della mia vita. È come se la porta mi avesse catturata ed essendomi trovata a mio agio non ne sono più uscita».

Cosa ti ha spinto a rimanere a Cesena anche per questa stagione?
«Qui a Cesena mi sono trovata bene con la società e con l’ambiente, ed inoltre mi hanno dato fiducia come persona oltre che come giocatrice».

Nella prima parte di questa stagione, il Cesena è terzo dopo undici turni di Serie B. Ti aspettavi di essere in questa posizione?
«Non ci avrei pensato ad inizio anno, ma sono queste le soddisfazioni del calcio perché, con il lavoro e la determinazione, si possono raggiungere grandi risultati».

Credi che l’arrivo di mister Alain Conte abbia dato al gruppo il tanto atteso salto di qualità?
«Con il mister ed il suo staff lavoriamo molto bene in campo, ma per me quello che fa la differenza è il lavoro che mister Conte ha fatto nello spogliatoio: creare una squadra mentalmente forte e determinata. Il gruppo è la nostra forza».

Le ultime due uscite del Cesena sono state favorevoli, visto che la squadra ha avuto in dote un pari col Chievo e un successo sul Genoa…
«Le ultime due partite sono state decisive per confermarci nel treno delle prime quattro. La trasferta di Verona è stata una partita combattuta e molto fisica, il pareggio lo abbiamo voluto anche su un campo difficile. Mentre abbiamo chiuso bene l’anno con la vittoria sul Genoa, che poteva essere considerato uno scontro diretto, siamo riuscite a portarla a casa e creare un cuscinetto tra noi e la quinta in classifica».

La pausa natalizia sta per volgere al termine, e domani il Cesena affronterà la Ternana, squadra che comanda insieme alla Lazio il campionato, ma il gruppo è a due punti dal duo di vetta. Questo match potrebbe rappresentare per te e le tue compagne un punto di svolta per questa stagione?
«Secondo me, la Serie B è un campionato in cui non si può dare niente per scontato, ogni partita è decisiva ed è un tassello importante per la classifica finale. Ovviamente, la partita con la Ternana è carica di significati, e le motivazioni che ognuna di noi ha la rendono speciale».

Inoltre, domani scenderanno in campo il miglior attacco, ossia la Ternana, e la seconda miglior retroguardia, cioè il Cesena. Il che vuol dire che la partita verrà decisa, sicuramente, sui dettagli.
«Essendo due squadre di alta classifica ed uno scontro diretto si giocherà ad alta intensità e nulla sarà dato per scontato, ogni pallone potrà essere quello decisivo. Sicuramente l’attenzione dovrà essere al massimo, per poter limitare gli errori ed essere pronte a sfruttare le occasioni».

In Serie B c’è anche il Ravenna, formazione di cui tu, in passato, ne hai fatto parte. Cosa ti ha lasciato al termine dell’esperienza col club ravennate?
«L’anno a Ravenna è stato molto importante per me, perché è stato il primo in Serie B ed è stata la mia prima esperienza fuori casa, per cui arrivando dalla primavera è stata la stagione in cui ho imparato ad affrontare le “grandi”, ed ho avuto la fortuna di avere compagne di squadra disponibili e sempre pronte ad aiutarmi».

Il 2024 può essere l’anno in cui vedremo rilanciarsi il calcio femminile italiano?
«Spero che sia l’anno giusto, ma il processo di crescita è lungo per cui bisogna lavorare passo dopo passo per far evolvere il movimento. Da calciatrice e da donna spero che avvenga il prima possibile per ripagare gli sforzi che hanno fatto le ragazze prima di noi e per dare una spinta nel verso giusto alle bambine che si affacciano al calcio di oggi».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«Oltre al calcio, frequento il corso di Scienze Politiche, Economiche e del Governo all’Università di Urbino. Mi piace l’attualità e cerco di tenermi sempre informata su quello che accade nel mondo. E nel tempo libero amo leggere, soprattutto romanzi e biografie».

Quali sono i tuoi propositi per il tuo 2024?
«Calcisticamente vorrei continuare sulla scia di questi ultimi mesi, senza mollare fino alla fine della stagione. Al di fuori del campo ho l’obiettivo di laurearmi entro la fine di quest’anno».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Cesena in vista della gara con la Ternana?
«Alle mie compagne sento di dire che ogni elemento è importante per la squadra e per l’ottenimento dei risultati, ognuna di noi deve dare il proprio massimo contributo per il gruppo e solo così potremmo toglierci grandi soddisfazioni».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC e Adelaide Serafino per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.