Nadine Nischler è, ad oggi, la calciatrice più produttiva del Meran Women, capolista del girone B della serie C. La centrocampista classe 2000 ci ha concesso un’intervista esclusiva per parlare dell’ottima stagione della squadra altoatesina, che settimana dopo settimana, dimostra sul rettangolo verde tutta la propria abilità.
Per una ragazza innamorata del pallone sin da piccola come lei, ciò che conta tanto in campo, come ha tenuto a precisare nell’intervista, è la coesione della squadra: solo unite si può giungere agli obiettivi preposti.
Questa visione del calcio è stata messa in pratica da lei e le sue compagne; Anche nei momenti meno semplici, infatti, la squadra è riuscita a ritrovarsi e a concentrare tutte le proprie energie sull’aspetto sportivo.

Buongiorno Nadine, e complimenti per la tua stagione sempre giocata ad altissimo livello. Un Meran femminile che sembra non avere rivali, dove si vuole arrivare questa squadra in questa stagione e credi che questa categoria sia troppo facile per te e per il tuo gruppo?
No, non direi che non abbiamo rivali. Credo che in questo campionato ci siano diverse squadre che sono in corsa per lo scudetto. Penso che abbiamo buone prospettive di competere per il primo posto, ma credo che ci voglia sempre anche un po’ di fortuna per vincere il campionato. La seconda parte della stagione è ancora lunga. Non vorrei mai permettermi di dire che qualcosa è troppo facile. Credo che alla fine questo farà la differenza su chi vincerà il campionato e chi no, cioè chi non vede nessuna partita come facile”.
Sei la più produttiva di tutta la squadra, questo è frutto del tuo allenamento o dell’unione della rosa che ti porta a finalizzare di più a rete, e credi che questi risultati potrebbero essere utili anche a qualche società professionistica? Mi spiego meglio, se ricevessi una offerta da una squadra professionistica per il tuo trasferimento come prenderesti questa offerta?
Penso che ho fatto un ulteriore passo avanti negli ultimi anni e sono anche contenta di poter aiutare la squadra con i miei gol così come loro aiutano me a segnarli. Il calcio per me è uno sport di squadra, in cui si possono raggiungere gli obiettivi solo insieme.

Per quanto riguarda la domanda: se potessi aiutare anche i club professionistici, direi che mi sento pronta per la sfida. Mi piacerebbe molto avere questa possibilità e cercare di sfruttarla al meglio”.

Una stagione, da incorniciare per adesso, quanto è difficile entrare in campo e mantenere la freddezza e la concentrazione per affrontare una gara sapendo che le avversarie vogliono battere o bloccare la capolista? Ogni gara è gestita allo stesso modo, oppure cambia in virtù delle avversarie?

Come ho già detto prima, in questo campionato è molto importante non sottovalutare nessuno. Tutti vogliono vincere contro la capolista. La motivazione di ogni squadra sarà ancora più alta contro di noi e quindi dobbiamo essere pronti per ogni partita e dare il 110% in ogni gara. Solo così abbiamo una chance di vincere questo campionato”.
Vi è stato un cambio tecnico e societario, e tu con il tuo gruppo hai vissuto tutto questo, ma sembra che la squadra ha reagito bene (anzi ne abbia in un certo senso anche giovato- a vedere i risultati sul campo-) è segno di un lavoro dello staff o porta ancora i frutti della precedente gestione? A tuo avviso cosa è migliorato?
Credo che la cosa più importante sia stata quella di creare un ambiente per la squadra in cui si può lavorare con serenità e concentrarsi sui nostri obiettivi. Dovevamo ritrovare noi stessi come squadra e come club. Penso che abbiamo gestito molto bene questa fase perché non è stato sempre facile. Ma ora stiamo cercando di concentrarci al meglio sull’aspetto sportivo” 

Una Serie C molto affascinante, e forse troppo poco valorizzata, pensi che dovrebbe essere seguita dai media a pari livello delle A e B e cosa potrebbe dare il pubblico a tutto il movimento femminile italiano? Il pubblico vi segue, nelle trasferte, come vedi il supporto del tifo e quanto conta il loro sostegno nelle gare?
Credo che la cosa più importante sia stata quella di creare un ambiente per la squadra in cui si può lavorare con serenità e concentrarsi sui nostri obiettivi. Dovevamo ritrovare noi stessi come squadra e come club. Penso che abbiamo gestito molto bene questa fase perché non è stato sempre facile. Ma ora stiamo cercando di concentrarci al meglio sull’aspetto sportivo”.
La Redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia la Società del Meran Femminile (il suo Presidente Pietro Di Benedetto) per la disponibilità ed il tempo dedicato per questa nostra “intervista in esclusiva”.
Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.