credit photo: Meran Women

La stagione 2023/2024 del Meran Women è stata costellata di successi al punto da vincere con merito e con tre giornate d’anticipo il campionato nel girone B di serie C.

Abbiamo raggiunto Sara Rufin, Team Manager della società alto atesina, per un’intervista in esclusiva in cui si parlerà non solo dell’ottima stagione che volge al termine ma anche di futuro.
Con lei abbiamo ripercorso le tappe di questo viaggio che è stato il Campionato del Meran. Un viaggio bellissimo, ma non per questo privo di difficoltà superate grazie alla coesione di un gruppo che si considera ormai una famiglia, oltre che (come ovvio) grazie ad una mentalità vincente e alla giusta preparazione psicofisica:

La stagione del Meran, nonostante le difficoltà incontrate, ha raggiunto l’obiettivo delineato prima dell’inizio del campionato.
Quale è stata la “ricetta” che ha portato ad un tale risultato?
“La ricetta che ci ha portato li dove siamo adesso è data dal fatto che non siamo solo una squadra ma siamo una famiglia; ad ogni partita le ragazze hanno cercato di dare il meglio che potevano lanciando letteralmente ‘il cuore oltre l’ostacolo’ “.
Il risultato non lascia dubbi: statistiche alla mano 19 vittorie, 6 pareggi ed una sola sconfitta. Come sono stati vissuti da lei e dalle ragazze questi mesi?

“⁠Le difficoltà che abbiamo affrontato a dicembre ci hanno unito ancora di piú. Le ragazze, lo staff e la dirigenza sono venuti agli allenamenti e alle partite senza mai mollare, affrontando giorno per giorno qualsiasi problema.
Nonostante tutto, ogni allenamento e ogni partita per noi era una festa”.

Vittoria dopo vittoria il sogno si è fatto sempre più concreto e crederci diventava sempre più facile, ma il vero momento in cui il Meran ha realizzato che tutto dipendeva da loro è stato contro il Riccione. Ora, ad obiettivo raggiunto e festeggiamenti a parte, il pensiero va alle ultime due partite da giocare e alla prossima stagione in Serie B.
Partendo da una solida base, formata dalle ragazze che hanno militato nel Meran quest’anno, per affrontare la serie B sarà necessario rafforzarsi con nuovi innesti su cui la società è già al lavoro.

C’è stato un momento in cui avete davvero preso coscienza che l’obiettivo serie B stava diventando realtà?
“Ad ogni vittoria realizzavamo sempre di più che la vittoria di questo campionato era alla nostra portata e contro il Riccione abbiamo veramente capito che tutto dipendeva da noi.
Ora il sogno è diventato realtà: ci godiamo il momento e restiamo concentrati per l’ultima gara di campionato”

Cosa si aspetta dalla prossima stagione?
“⁠Nella prossima stagione il nostro desiderio è quello di continuare con tutte le ragazze che hanno contribuito alla vittoria di questo campionato.
Sicuramente la squadra va rinforzata per affrontare una categoria completamente diversa dalla serie C ma la dirigenza è già al lavoro per questo”. 
Un occhio di riguardo va anche alle giovanili che rappresentano il futuro di una società sempre più prolifica ed in crescita.
Come le piacerebbe si evolvesse il progetto Meran Women?

“Il nostro obbiettivo principale è quello di far crescere il settore giovanile perché senza le giovani calciatrici che si avvicinano a questa realtà non c’é futuro”.

Che risposta si aspetta dai vostri tifosi, che messaggio vorrebbe lasciare loro?
“⁠Voglio, o meglio vogliamo, ringraziare tutti i tifosi. Sopratutto i genitori delle ragazze che sono venuti ad ogni partita a guardarci e sostenerci… questa vittoria è anche merito loro”.

La Redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia la Società del Meran Femminile (il suo Presidente Pietro Di Benedetto) per la disponibilità ed il tempo dedicato per questa nostra “intervista in esclusiva”.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.