Distorsioni, fratture, contusioni alla caviglia sono molto frequenti in ambito calcistico perché l’articolazione è sovente sotto stress sia per sopportare il peso corporeo, sia per i traumi subiti durante le partite di calcio.

Tra i diversi fattori che incidono nei traumi alla caviglia possiamo annoverare:

  • L’aumento della velocità di gioco
  • La maggiore rapidità d’esecuzione del gesto atletico
  • Le diverse tipologie d’allenamento
  • Il numero di sedute settimanali e quindi il maggiore stress articolare
  • I cambi di direzione  tattici come per esempio il pressing, il forcing, il fuorigioco, il raddoppio di marcatura ecc.

Questi costituiscono nel Calcio importanti fattori di rischio di traumi sia per patologie acute sia per quelle croniche da Overuse (sovraccarico funzionale).

Quando si parla di traumi alla caviglia è necessario saperli distinguere a loro volta in:

  • Contusioni
  • Lussazioni
  • Fratture
  • Sindrome da impingement

Le contusioni sono lesioni traumatiche prodotte dalla violenta compressione di un agente esterno sulla superficie del corpo per trauma diretto rappresentato, ad esempio, da un contrasto contro un altra giocatrice, con il terreno di gioco successivo a caduta o per urto contro le traverse della porta (generalmente questa ultima riguarda il portiere). Se la contusione è di lieve entità lo stravaso ematico si infiltrerà solo nel tessuto sottocutaneo provocando un’ecchimosi.                                                                                  Quando la contusione è notevole lo stravaso ematico tenderà ad infiltrarsi nei tessuti e a raccogliersi nelle cavità causando ematomi. Nella maggior parte dei casi è utile un’applicazione immediata di borse di ghiaccio. In quelle più complicate si raccomanda il drenaggio della raccolta mediante aspirazione, seguita da bendaggio comprensivo e scarico dell’arto.

Le lussazioni sono associate spesso ad una frattura malleolare (solitamente a carico del malleolo laterale o peroneale). Il meccanismo più frequente è quello di una qualsiasi distorsione in supinazione (cioè con il piede ruotato all’interno) associato ad una caduta in avanti dell’atleta. Spesso vi è una predisposizione a questo tipo di trauma, cioè una debolezza muscolare e legamentosa della caviglia. Il trattamento terapeutico delle lussazioni alla Caviglia è nella tempestiva riduzione poi sarà lo specialista a decidere se bloccarla con gesso-tutore o procedere ad intervento chirurgico.

Le  fratture, come dicevamo sopra, possono susseguirsi ad un evento distorsivo molto violento e impattante a carico della caviglia. Anche qui, una volta deciso il trattamento specifico in base alla frattura (composta o scomposta), si potrà poi programmare la riabilitazione e recupero fisico per tornare ad allenarsi in sicurezza.

La sindrome da impingement è una sindrome dolorosa causata dalla frizione dei tessuti dell’articolazione che provoca un’alterata biomeccanica delle strutture articolari. Da un punto di vista anatomico e clinico si distinguono sindromi da impingment di ossa e tessuti molli; tra queste la più frequente è quella anterolaterale causata da traumi ripetuti in plantarflessione e in intrarotazione della caviglia, associati a traumi ai legamenti tibio-fibulare e astragalo-fibulare anteriore. Il sintomo più comune è il dolore cronico anterolaterale, edema e instabilità della caviglia.

Una buona programmazione atletica, che comprenda esercizi funzionali di propriocezione mirati al buon mantenimento legamentoso, può risultare preventiva per i traumi alla caviglia dell’atleta fornendo una corretta elasticità anche nei movimenti più estremi.

E’ consigliabile nelle atlete più “lasse” (con una abnorme elasticità costituzionale) il parastinco con cavigliera elastica inclusa.

Credit Photo: Fabrizio Brioschi