Venerdì primo luglio 2002 è una data che lo sport italiano al femminile non dimenticherà perché segna lo storico passaggio di status delle calciatrici: da dilettanti a professioniste, cioè meritevoli di considerare il pallone un vero lavoro e non un passatempo con simbolici rimborsi spese. Su questo tema il mister Antonio Cincotta della Sampdoria Women ha voluto condividere a tutti gli appassionati la sua importante riflessione sul tema.
“Alleno nel calcio femminile da ben 13 stagioni, oggi ho 37 anni, iniziai a 24… una lunga lunga gavetta.

Esisteva ancora la Serie A2, trasferte in giornata, allenamenti serali post lavoro, spinti solo ed esclusivamente dalla gioia che il calcio può generare.
Ho superato affrontato e respinto gli infiniti sorrisini di chi mi definiva uno scarso perché allenavo delle squadre femminili e non maschili.
Ho visto pian piano le calciatrici lottare come poche per prendersi dignità, rispetto e civiltà respingendo valanghe di ingiustizie morali.
Il Verona, la Torres e il Brescia a dare lustro anche in Europa anni fa…
La Fiorentina che apri il concetto professionismo dentro un club maschile.
L’arrivo delle altre big.
Juventus Fiorentina Sold Out.
Le ragazze mondiali.
Il riconoscimento di anni duri e diversi.
Oggi è il giorno dell’innovazione.
Ma conserviamo la storia che fu per non perdere mai il senso.”
1 7 2022
#professionismocalciofemminile