Il Ladispoli Femminile è un club laziale che sta portando avanti un progetto davvero interessante. La società guidata da Umberto Paris, infatti, ha allestito una formazione con tante giovani che si sono avvicinate al mondo del calcio con delle ragazze, con esperienze in categorie maggiori, trasferitesi a Roma per studio. Tra rossoblù, allenate da Daniele Severini e Marco Trovato, ci sono il capitano Giulia Perigli e la giovane Aurora Gobbi. Abbiamo raggiunto per qualche battuta sulla realtà laziale Giulia, difensore classe ’98 di Ladispoli, al quarto anno con le rossoblù e la nuova arrivata Aurora laterale sinistro classe 2001, originaria di Verona.

Ragazze come vi siete avvicinate a questo sport e quali sono state le esperienze precedenti a questa annata?
Giulia: “Da piccola per me il calcio non esisteva, pensavo a tutt’altro, finché un giorno grazie ad una compagna di scuola ho fatto il mio primo allenamento con una squadra maschile di Cerveteri. Ho iniziato a 11 anni con l’Ars Roma per poi giocare 3 anni con la DM 84, una seconda famiglia. Sono stata ferma 3 anni e ho ripreso con il Ladispoli calcetto femminile. Dopo due anni finalmente, grazie soprattutto al nostro dirigente Giorgio Agostini è nata la realtà femminile calcio a 11 della quale faccio attualmente parte“.
Aurora:Questa passione per il calcio è nata con me, fin da bambina prendevo a calci qualsiasi cosa che mi capitava a portata di piede. Così dopo aver convinto mio papà, all età di 7 anni ho iniziato la mia esperienza in un campo verde. Ho iniziato con una squadra maschile in cui già giocava mio cugino, a 13 anni sono passata al femminile e sono approdata all’allora Arcobaleno Bardolino, ora Hellas Verona in cui ho giocato fino alla scorsa stagione prima del mio approdo al Ladispoli”.

Giulia il Ladispoli si è affacciato da qualche stagione sul calcio femminile. Come è sono andati i primi mesi di questa squadra?
La realtà femminile calcio a 11 è nata lo scorso anno, la maggior parte delle ragazze non avevano mai giocato prima d’ora, mentre altre avevano già esperienze alle spalle. Sin da subito ci siamo mostrate determinate e volenterose di imparare, tanto da portare a casa il secondo posto. Durante gli allenamenti ci aiutavamo l’una con l’altra e ognuno metteva a disposizione le proprie esperienze, soprattutto chi veniva da una categoria più alta. È nato un bel gruppo, abbiamo stretto tanto tra di noi e giocavamo per la squadra, non per noi stesse. Quest’anno ci sono stati un po’ di cambiamenti, alcune ragazze sono andate via ma, allo stesso tempo, ci sono stati nuovi arrivi, e aldilà della situazione che stiamo vivendo a livello mondiale che ci impedisce di praticare questo sport come vorremmo, sono certa che abbiamo le potenzialità per ottenere buoni risultati“.

Aurora sei arrivata a Ladispoli grazie ad un progetto molto interessante che interessa al squadra laziale giusto?
“Si la mia esperienza in questa regione è legata ad un progetto di College Life Italia che mi porterà a giocare e a studiare in un college americano nel prossimo 2021. Trovandomi a Roma per studio ho accettato l’opportunità di poter continuare la mia passione nel mondo del calcio qui a Ladispoli, società che appoggia lo stesso progetto”.

Giulia sei il capitano della squadra. Cosa significa per te indossare quella fascia al braccio?
Indossare la fascia da capitano non è una cosa da poco, per me significa molto. Indossare la fascia vuol dire una maggiore responsabilità, vuol dire trascinare la squadra e supportarla in tutto e per tutto anche quando le cose non vanno. Significa dare una pacca sulla spalla ad una tua compagna quando sbaglia, essere sempre disponibile per tutta la squadra e la società. È il secondo anno che sono capitano dell’Academy Ladispoli e spero di essere stata all’altezza di questa fascia lo scorso anno. L’unica cosa che chiedo alle ragazze è giocare unite e giocare come una squadra, aiutarsi l’una con l’altra, che poi è quello che ci ha contraddistinto la scorsa stagione“.

Aurora che ambiente hai trovato e come ti sei integrata nel gruppo?
L’ambiente laziale è davvero accogliente e lo paragono a quello di una famiglia. Mi sono trovata alla grande, sia con le coinquiline che con le compagne di squadra, fin da subito. Questo ha sicuramente contribuito a farmi sentire meno la distanza da casa, essendo questo il mio primo anno qui a Ladispoli. Come per la squadra anche con i mister mi sono trovata subito bene. Hanno fin da subito dimostrato la loro voglia di far crescere la squadra e di trasmettere la loro esperienza calcistica a tutte noi. La preparazione è stata diversa rispetto a quelle cui ero abituata a Verona con l’obiettivo di arrivare pronte all’inizio del campionato. Ora la speranza è quella di poter iniziare davvero a giocare e dimostrare sul campo ciò che valiamo”

Giulia come reputi si stia muovendo il calcio femminile nel Lazio?
Riguardo al calcio femminile in generale, e spostando poi lo sguardo nel Lazio, credo sia un movimento che sia solo all’inizio. Ci sono molti step da fare per innalzare e ampliare questo movimento ma ritengo che le basi siano state messe tutte. Nel Lazio sono nate moltissime nuove squadre, fatta di passione e di tante ragazze che si avvicinano al calcio per la prima volta con il desiderio di realizzare quel piccoli grande sogno di tante, tantissime ragazze che non hanno mai avuto l’occasione in precedenza. Quindi ritengo che il movimento del calcio femminile nel Lazio stia facendo un ottimo lavoro, si stia collocando molto bene all’interno delle società e stia crescendo ogni giorno di più“.

Aurora come avete preso la notizia dello stop delle attività?
Ovviamente abbastanza male, anche se capiamo la difficoltà del momento e la criticità del periodo che stiamo vivendo. Sul lato sportivo avendo già affrontato l’anno di quinto superiore e la conseguente maturità con le restrizioni speravo di potermi vivere a pieno questa nuova avventura. Tuttavia, almeno per il momento, con l’osservanza delle regole imposte è possibile fare un minimo di allenamento quindi riesco ancora a vedere il bicchiere mezzo pieno”.