Nonostante i tanti anni di attività in questo ambiente, Saimir “Miro” Keci si è presentato al Como Women forte di un rinnovato entusiasmo. Ha iniziato dalla panchina la sua carriera nel calcio femminile, ottenendo tanti successi tra club e nazionali fino a diventare osservatore e poi dirigente responsabile. Ora, in qualità di Direttore Generale, è pronto a regalare un nuovo ciclo di successi ad una società completamente rifondata e, servendosi di tutta la sua esperienza, a costruire una mentalità vincente prefissando obiettivi chiari e reali.

Come hai deciso di intraprendere questa nuova sfida?
“Non ho accettato subito, anche perché non è semplice lasciare una società come l’Inter, mi sono sempre trovato bene. Qui a Como ho responsabilità più grandi in quanto Direttore Generale e ho voluto riflettere bene prima di dare l’ok, passando da Responsabile dell’attività agonistica a quello che faccio ora. Penso di aver preso la decisione giusta”.

Sei entrato a far parte di un Como Women al centro di una rivoluzione societaria. Cosa ti ha spinto ad accettare l’incarico?
La cosa che più mi ha persuaso è stato l’entusiasmo del presidente Stefano Verga e del vicepresidente Cristian Larghi. Sono due anni che il presidente mi chiama per propormi questa mansione e alla fine mi sono detto: “Perché non ascoltarlo e vedere un attimo cos’ha da dire?”, e quando ti siedi a parlare con lui sei finito, perché è molto contagioso ed ha una passione per il calcio femminile che ha riacceso anche la mia dopo 21 anni in questo mondo. Ho sposato il suo progetto perché trovare un presidente con questo ardore mi ha fatto scattare. Mi ha convinto chiedendomi di venire qui, prendere in mano la squadra e la società e portare il Como dove merita di stare”.

Ti sei subito ritrovato a dover gestire il calciomercato…
Fino al 30 giugno non ho mosso nulla per quanto riguarda il Como perché fino a quel momento ero ancora un tesserato Inter. Sono molto riconoscente a questa società, ho dato loro tutto me stesso in 4 anni di lavoro e ho ricevuto altrettanto. D’altra parte, a Como, avevamo deciso con la società di cambiare tanto sia in campo che fuori. Così mi sono ritrovato il 1° luglio con un organico limitato, tanto lavoro da fare e sole 6 ragazze confermate, con una squadra tutta da rifare. Non nego di non aver dormito per più di un mese per costruire il Como che c’è oggi”.

Come hai agito? Hai gestito da solo le operazioni o avete fatto un lavoro di squadra?
Lavoro a pari passo con tutto lo staff tecnico e abbiamo agito sul mercato insieme. Non è stato facile trovare le ragazze giuste che sposassero in pieno i requisiti del progetto ma possiamo ritenerci molto soddisfatti del nostro operato finora. Qualsiasi nuovo innesto deriva dalla totale sintonia tra me e il team dirigenziale. Abbiamo portato a Como ragazze non solo brave in campo, ma anche capaci di fare gruppo. Poi il mercato non si è ancora concluso, siamo in fase di attenzione”.

Avete già potuto osservare la squadra all’opera durante il ritiro precampionato a Marilleva. C’è sintonia nonostante sia un team ripensato da zero?
Al momento c’è una bella alchimia. Il segreto è che siamo partiti da uno staff di grandi professionisti collaudato da anni che ha contribuito a trasmettere alle ragazze fiducia, sicurezza e spirito di gruppo. In campo vediamo le ragazze star già bene insieme e collaborare, e io osservo molto queste cose in allenamento. Al momento sembra che fili tutto per il verso giusto”.

Che obiettivi vi siete prefissati per questo campionato della rinascita?
Non è stato così immediato porseli. Abbiamo iniziato a fare la rosa a luglio e già questo è un handicap importante. Abbiamo cambiato l’80% della squadra, rivoluzionato totalmente lo staff tecnico e quello dirigenziale. L’obiettivo condiviso dalla società è quello di portare il Como dove merita nel giro di 2/3 anni. Il progetto è quello di strutturarci prima di tutto, come stiamo già facendo, andando ad inserire figure dirigenziali di spicco che permettano di creare delle basi solide, gettando le fondamenta di quella che è sempre stata una grande società per poi puntare forte sui risultati sportivi. Sono sicuro che anche noi potremo dire la nostra in questo campionato insieme ad altre 5 o 6 squadre”.

Credit Photo: Instagram Como Women