L’Atletico Dor sta occupando la nona posizione del Girone B di Promozione Lombardia con nove punti, grazie alle due vittorie, ottenute contro Villa Valle e Città di Cornate, tre pareggi e sei sconfitte. Nel gruppo arancionero c’è una calciatrice che, sin dal suo primo anno di vita, è una colonna importante per questa società: stiamo parlando del difensore classe 2000 Francesca Pezzaioli. La nostra Redazione ha raggiunto Francesca per risponderci ad alcune domande.

Francesca cos’è per te giocare a calcio?
«Il calcio per me è un modo per sfogarmi da tutti i problemi che ci sono nella quotidianità. Quando entro in campo c’è solo il pallone».

Come hai capito di essere un difensore?
«In realtà è stato un allenatore a mettermi in quella posizione, e poi, pian piano, mi son trovata bene».

Chi è il tuo giocatore di riferimento?
«Il mio giocatore di riferimento è Paul Pogba, per via della sua visione e il modo di giocare. Era un giocatore che mi piaceva guardare».

Quando hai scoperto la passione per il pallone?
«Una passione che ce l’ho fin da piccola. A cinque anni giocavo a calcio con gli amici di mio fratello. Mia mamma non voleva che giocassi a calcio, finché a tredici anni ho deciso di far parte di una squadra a sette a Ghedi».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Non semplicissimo, perché nell’ultimo anno nella squadra a sette di Ghedi c’erano dei malumori all’interno del gruppo e, allo stesso tempo, mi ero infortunata alla caviglia, e in quel momento avevo pensato di lasciare. Poi una persona di quel club mi aveva spronato a rimanere nel mondo del calcio passando a undici. Quindi sono rimasta ancora per un anno nel calcio a sette, e alla fine sono approdata a undici giocando nell’Atletico Dor».

Da tre anni sei all’Atletico Dor: cosa ti ha colpito di quest’ambiente?
«Secondo me mi ha fatto maturare sia dentro che fuori dal campo. Mi ha permesso di imparare a relazionare meglio, soprattutto nello spogliatoio, perché mi permette di giocare con tranquillità. C’è un bell’ambiente e un bel gruppo».

Per il momento la squadra si trova al nono posto: piazzamento giusto?
«Secondo me non è giusto, perché potevamo essere in posizioni più alte in classifica. Purtroppo, abbiamo avuto numerose infortunate, tra cui io che mi sono rotta delle costole. Siamo state un po’ sfortunate, e la squadra non si è espressa al meglio, e certi punti li avremmo portati a casa».

Ci sono alcune gare di questo campionato che vorresti rigiocare?
«Ce ne sono due. Alla prima di campionato contro la Vibe Ronchese, dove abbiamo fatto tanti tiri in porta, ma la palla non entrava, e questo ci ha rammaricato molto, e poi la gara col Montorfano in cui potevamo giocarcela e non abbiamo espresso il nostro gioco».

Qual è l’aspetto che la squadra dovrà migliorare in vista della ripresa?
«Dobbiamo essere più ciniche dalla trequarti in poi. Facciamo girare la palla, ma manca la cattiveria per metterla in rete».

Tu stai dando un contributo decisivo, visto che hai segnato due reti.
«Mi fa piacere, perché ho fatto due gol importanti. La prima col la Vibe Ronchese, in cui finalmente l’abbiamo messa in rete, la seconda fatta al Villa Valle, in cui abbiamo portato la nostra prima vittoria in casa. Quello che però a me importa è pensare alla squadra, perché le puoi trascinare e gasarle al momento giusto».

Domenica si torna in campo sfidando il Città Di Cornate: che partita sarà?
«Sarà una gara molto combattuta, ma se c’impegniamo, possiamo vincere la partita».

Come valuti il Girone B di Promozione dopo undici turni?
«Secondo me è un campionato equo, perché ogni squadra ha un suo gioco, e tutte le partite possono essere giocate».

Chi vincerà il campionato?
«La Riozzese, che contro di noi ha fatto una bella partita e faceva girare la palla, o il Villa Valle».

Quanto peserà il Covid-19 sui campionati?
«Peserà parecchio, perché molte squadre potrebbero perdere pedine importanti, come le calciatrici o gli allenatori, in quanto potrebbero risultare positivi. Spero che il campionato non lo posticipino di nuovo».

Come sta il calcio femminile bresciano?
«Sono contenta, perché ci sono molte bambine e ragazze che si avvicinano al calcio femminile. Molte persone, rispetto a tanti anni fa, lo stanno accettando di più. Ci sono società che iniziano a seguire il movimento creando le giovanili, e questo mi fa molto piacere».

Che persona sei fuori dal campo?
«Sono una persona introversa, ma poi, prendendo confidenza, divento estroversa».

Quali sono i tuoi propositi per il 2022?
«Spero che il Covid finisca il più presto possibile, e sarebbe una cosa molto bella, e ricevere soddisfazioni sia con la squadra che in ambito lavorativo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Atletico Dor Calcio Femminile e Francesca Pezzaioli per la disponibilità.

Photo Credit: Francesca Pezzaioli

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.