Se Hall Of Talent fosse un album, riserverebbe alla calciatrice di questa puntata un posto decisamente più ambíto di un anonimo riquadro vuoto, disperso tra le pagine interne, da riempire con una semplice figurina. Il 20 marzo la Figc ha celebrato sui canali social l’anniversario dell’enciclopedico gol in rovesciata che Marija Banusic, attaccante svedese in forza al Pomigliano con la maglia numero 17, realizzò nella scorsa stagione contro l’Inter quando indossava i colori giallorossi della capitale.
E’ nata e cresciuta ad Uppsala, la quarta città della Svezia per numero di abitanti che ha dato i natali a personalità del calibro del regista Ingmar Bergman, punto di riferimento della cinematografia mondiale. Attaccante possente e dalla grande esperienza internazionale vissuta tra i campionati di Svezia, Inghilterra, Francia e Italia, con una parentesi anche ai piedi della Grande Muraglia cinese, Marija ha qualità attitudinali e atletiche tali da poter giocare da unica punta, da trequartista nel centrocampo a rombo e da esterno d’attacco nella formazione a 3 punte. Nel primo caso è abile nel gioco spalle alla porta e cerca il pallone portandosi fisicamente fino alla metà campo per non lasciare distanziati i reparti. Da trequartista è perfettamente in grado di bucare la difesa avversaria, inserendosi coi tempi giusti fra le linee e concludere a rete o effettuare un passaggio chiave. Da vera attaccante, senza peccare di egoismo, tira: dalla distanza, dentro l’area o da posizione defilata, calcia di destro o di sinistro con convinzione verso la porta.
Quando si trova in cabina di regia, valorizza la “comunicazione” col resto della squadra: cerca infatti di servire le attaccanti assecondandone i movimenti, con passaggi calcolati e precisi sulla corsa o sui piedi a seconda delle situazioni. Quando ha il pallone tra i piedi, nello stretto se la cava egregiamente esprimendo tutte le proprie skills per saltare le avversarie, inoltre è dotata di grande forza fisica che impiega nella protezione della sfera, spalle alla porta, per consentire alla squadra di salire.
I calci piazzati sono produzioni di casa Banusic: li batte degnamente col destro a giro, riuscendo a servire gran parte delle volte le proprie compagne.
E’ una giocatrice che sa fare squadra. Non rinuncia a prendere parte alla fase difensiva e si abbassa fino al limite della propria area di rigore, raggiungendo anche l’interno di essa nelle situazioni di palla inattiva a sfavore: in questo modo riesce a dare sostegno ai reparti arretrati e contribuire sia a recuperi di palla, che a ribaltamenti di fronte, mettendo in luce tutta la propria capacità di organizzazione offensiva nella costruzione della manovra fino alla sua finalizzazione. Piccola nota dal punto di vista comportamentale: applaude le intenzioni delle compagne anche quando l’esecuzione di un’idea o di una giocata non va a buon fine. Questi sono piccoli gesti che fanno bene al gruppo e al morale delle singole individualità in campo.
 
Bergman, attraverso particolari tecniche cinematografiche applicate ai dialoghi dei propri personaggi, è riuscito a trasformare le proprie sceneggiature in profonde “opere letterarie” riprodotte su grande schermo: tu Marija, alla stregua del regista svedese, per mezzo della tecnica e della coordinazione applicate al tiro, sei riuscita a rendere il tuo gesto in rovesciata un capolavoro stilistico-acrobatico che potrebbe fare da sfondo alla prossima copertina dell’Enciclopedia del calcio o del più rinomato album di figurine.
 

La nostra rubrica torna la prossima settimana con una nuova protagonista in copertina, tra le pagine di Calcio Femminile Italiano.

Credit Photo: Fabio Vanzi