Alessandro Boniperti, figlio di Giampiero Boniperti, è stato intervistato in esclusiva dal giornalista Guido Vaciago di Tuttosport. Questi alcuni passaggi legati al calcio femminile.

Lei respira calcio da quando è nato, ha anche giocato nella Primavera della Juventus, poi nella vita ha preso altre strade, da imprenditore. Oggi torna nel calcio e lo fa da organizzatore di un torneo internazionale di calcio femminile, perché questa scelta?
«Il calcio ha sempre fatto parte della mia vita. Quello femminile in questo momento mi ha attirato per due ragioni: per me è il futuro e inoltre ha una purezza, un entusiasmo, uno spirito che mi ricorda quello di cui mi ha sempre parlato mio padre. E’ un calcio dal sapore pionieristico e questo mi ispira».

Cosa direbbe suo padre del calcio femminile?
«Ah, ne sarebbe entusiasta. Non confondete i valori antichi che lo hanno sempre contraddistinto con la visione del mondo, che era sempre avanti, sempre moderna. L’idea della Juventus Women gli sarebbe piaciuta da matti. E avrebbe apprezzato quello spirito di cui parlavo prima».

Perché sostiene che il calcio femminile è il futuro?
«Il calcio femminile è divertentissimo. Per il suo essere così istintivo e tattico allo stesso tempo. I rapporti fra le giocatrici sono più sani, amichevoli, non ci sono superstar indottrinate da procuratori. In campo regna maggiore fairplay. E alla fine ci si abbraccia e si rende merito al vincitore. È quindi questo messaggio di sportività sincera che buca il televisore ed entra nei cuori, infatti Alex Morgan negli Usa vende più magliette di Neymar».

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