Credit Photo: Lucchese Femminile
Con riferimento agli articoli di stampa, pubblicati in data odierna, riguardanti il rapporto con la calciatrice Alice Pignagnoli, la Lucchese, preso atto con stupore del contenuto degli stessi, intende precisare quanto segue.
Appreso della gravidanza della calciatrice, per motivi di salute e sicurezza, di comune accordo con la calciatrice venne ritenuto opportuno, in data 17 ottobre 2022, sospendere l’attività della stessa che, giova chiarirlo, non è titolare di alcun contratto di lavoro in quanto atleta non professionista.
Due mesi dopo, il 19 dicembre 2022, la calciatrice ha trasmesso, per il tramite di proprio legale, diffida al pagamento dei compensi per attività dilettantistica maturati.
In data 20 dicembre la Lucchese ha eseguito il pagamento di tutti i compensi dovuti alla Signora Pignagnoli e provvederà, al pari delle altre tesserate, a riconoscere alla stessa gli importi contrattualmente convenuti fino al termine della stagione sportiva.
Si smentisce categoricamente che dirigenti della società abbiamo manifestato l’intenzione di non riconoscere alla calciatrice quanto alla stessa dovuto.
Si auspica, per il futuro, che certe tematiche vengano affrontate con correttezza e obiettività, vista la delicatezza delle stesse, onde evitare pregiudizi all’immagine di club perfettamente rispettosi dei diritti delle calciatrici sia come donne sia come sportive.

1 commento

  1. Ecco perché serve una regolamentazione chiara e non penalizzante, una sorta di professionismo o semiprofessionismo anche in serie B.

    Perché l’asticella, causa serie A “pro” è stata alzata anche nella serie cadetta, con notevole aumento di impegno da parte di tutti e soprattutto delle calciatrici ed aumento notevole anche dei costi. Bisogna regolamentare quel limbo che si chiama serie B femminile.

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