In casa Ternana, nei giorni scorsi, Deborah Salvatori Rinaldi è stata raggiunta dai microfoni di DAZN,. Questo un estratto delle parole della stessa Salvatori Rinaldi.
“Devo ringraziare la mia famiglia che in un momento così difficile si è stretta a me aiutandomi in questo percorso in modo impeccabile, ma anche la Ternana, che è il mio ambiente di lavoro ha fatto lo stesso. Questo non è scontato. È stato un supporto fondamentale che mi ha fatto capire quanto sono ancora importanti i rapporti umani nello sport. Stiamo perdendo il contatto con le persone ed è un peccato, io per fortuna ero nella società giusta con le persone giuste. Oltre alla vicinanza emotiva la Ternana non si è tolta dai propri impegni economici con me, supportandomi prima, durante e post malattia”.
“Ormai siamo un treno in corsa e non lo dico soltanto io, il movimento sta crescendo e ha iniziato questo cambiamento con l’obiettivo di diventare grande, ma non è facile. Non bisogna fare l’errore di volersi migliorare senza una linea guida valida. Io penso che siamo in una fase di “adolescenza”, un movimento che pensa di essere cambiato, pensa di sapere cosa vuole, ma in realtà è ancora immaturo. Sono ancora in fase di sperimentazione con i format, i contratti di serie B che cambiano, ma poi perdiamo moltissimo quando accadono situazioni spiacevoli come è successo alla Sampdoria”.
“Si esatto e non ci nascondiamo dietro scaramanzie varie. L’obiettivo è salire di categoria, ma è anche quello di lavorare bene. La Ternana è una squadra con progetti a lungo termine. Una squadra giovane nata l’anno scorso. Quest’anno abbiamo già qualcosa in più ed è l’anno appena vissuto insieme. La società si è mossa benissimo sul mercato e gli innesti nuovi sono già integrati nel gioco di mister Melillo”.
“Stare dall’altra parte del campo non è facile ma nonostante la nostalgia non vedo l’ora di vederle giocare. Non vedo l’ora di godermi il campionato e capire a che punto è la Ternana quando si confronterà con le altre. L’anno scorso nella prima di campionato ho fatto un discorso alla squadra, ma quest’anno non credo ci sia bisogno. Abbiamo parlato tanto di noi, di quello che mi è accaduto, di quello che abbiamo affrontato e delle nostre qualità. Il mister, nonostante i mesi che passano, non mi dimentica mai e mi porta sempre in mezzo al campo con loro, anche solo con qualche parola in riunione. Non parlerò perchè bisognerà tornare a giocare leggeri, ma con consapevolezza e riconoscenza verso il nostro lavoro che è magico”.