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Dopo quello di Chiara Beccari avvenuto ieri, la Juventus Women ha ufficializzato un altro rinnovo importante, spostandosi nel reparto difensivo: quello di Martina Lenzini, che resterà legata ai colori della Juventus almeno fino al 2028, la squadra che le ha permesso di crescere come calciatrice e come persona. L’ha reso noto la Società sul suo sito ufficiale e attraverso tutti i canali social.

Nel video in cui viene ufficializzato il suo rinnovo, la calciatrice fa scorrere le date, partendo dal 2017 fino a oggi, è 2017 non è un numero casuale: Lenzini ha infatti intrecciato il suo cammino professionale con la Juventus fin dalla nascita della squadra, vincendo il primo scudetto nella stagione 2017/2018; con il passare delle partite, delle presenze, degli anni di coinvolgimento in un progetto così importante come quello bianconero, la calciatrice ha preso consapevolezza nei propri mezzi ed è diventata il difensore che tutti vedono in campo: un esempio di dedizione, concentrazione e crescita infinite, maturate anche grazie alla sua esperienza in prestito al Sassuolo, dove sono spiccate ancora di più le sue qualità nelle letture di gioco.

Dopo aver festeggiato le 100 presenze con la maglia bianconera a novebre 2023, la numero 71 ha continuato a macinare minuti di gioco e apparizioni in campo, spesso nell’undici titolare, arrivando a collezionare, al momento, 143 presenze. Con la Juventus Women ha alzato al cielo ben sei trofei: due campionati, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.

Come tutti i nuovi acquisti e i rinnovi, anche Lenzini ha rilascito alcune dichiarazioni dopo aver firmato il contratto, ed è partita riassumendo in una parola, “maturità”, che cosa rappresenta per lei questo rinnovo, a questo punto della sua carriera: «Questo è il rinnovo della maturità perché penso che il percorso da me portato avanti qui alla Juventus, con le tante esperienze vissute con questa maglia, mi abbia permesso di raggiungere un alto grado di maturità sia in campo – soprattutto dal punto di vista della leadership – che fuori, a livello di valori umani», ha affermato con sicurezza. La classe 1998 è cresciuta con la squadra e, com’è successo con Cantore, il periodo al Sassuolo ha sicuramente aiutato ad acquisire fiducia e a divenare ancora più consapevole.

«Sinceramente immaginare di trascorrere così tanti anni alla Juventus non era un pensiero presente nella mia mente quando ho iniziato questa avventura qui nel 2017. Neanche nel migliore sogno che puoi fare da bambina ti immagini di trascorrere così tanti anni in una società, a maggiore ragione nella società per la quale tifi», ha poi aggiunto. Di fede bianconera, Lenzini ha avuto modo di misurarsi vestendo la maglia della sua squadra del cuore dal già citato 2017 e, se si considera il 2028, è facile calcolare quanti saranno gli anni di legame, a quel punto, con questo Club: 11, una cifra molto importante che solo una “storia di un grande amore” può essere.

Un momento di cui si ricorda con tanto affetto e felicità è stato il raggiungimento delle 100 presenze, un traguardo che non riesce a commentare con quelle che potrebbero essere le parole giuste per rappresentare le emozioni che ha provato, soprattutto vedendo la propria maglia esposta in uno dei cuori pulsanti della Juventus, vale a dire il suo JMuseum: «Mi sono emozionta tantissimo al raggiungimento dlle 100 presenze in bianconero. Averle raggiunte per me è stato un traguardo indescrivibile. Il giorno in cui ho portato la maglietta allo Juventus Museum, mi sono presa un momento per me in cui mi sono commossa perché le emozioni provate erano davvero forti.»

Un altro momento a cui ripensa quando sente la parola “Juventus” e l’associa alla sua carriera profesionale è, senza dubbio, la partita giocata in Women’s Champions League contro il Chelsea, a Londra, un match terminato a reti bianche tra la formazione piemontese e una delle compagini più forti a livello europeo, un momento che rimarrà per sempre scolpito nella sua memoria per la solennità che ha rappresentato, soprattutto in chiave “squadra”: «Non abbiamo vinto, non abbiamo portato a casa nessun trofeo, però per tutto quello che si era creato intorno a quella partita per me è emerso tutto ciò che significa essere Juventus. Nonostante giocassimo contro una squadra più blasonata di noi, più forte, si è creata una forza di gruppo incredibile e alla fine quando è terminata la partita, mi ricordo benissimo come ci siamo abbracciate, soprattutto noi in difesa. Ci siamo abbracciate come se avessimo vinto un trofeo e poi l’esultanza di gruppo, insieme a tutta la squadra, è stata davvero molto emozionante.»

Per chiudere, Lenzini ha individuato un pilastro della “filosofia” bianconera in cui si rivede e che secondo lei è indispensabile per poter continuare a vestire questi colori e a meritarsi, giorno dopo giorno, di sognare in grande con la Juventus: «L’aspetto più significativo per me è stato ed è ancora oggi il “non accontentarsi mai”. Non è una frase fatta, è fondamentale lavorare giorno dopo giorno e non pensare mai di essere arrivate, perché per rimanere alla Juventus lo devi meritare e ognuna di noi deve cercare ogni giorno di lavorare sempre un po’ di più, sia dal punto di vista fisico che, soprattutto, dal punto di vista mentale.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.