Photo Credit: Bruno Frontanafredda - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Andare in prestito a una squadra che viene vista come “minore” è a volte considerato una punizione o un passaggio per il Purgatorio. Anche Giada Pellegrino Cimò, calciatrice il cui cartellino e di proprietà della Roma, ha trascorso l’ultimo anno in prestito alla Sampdoria – retrocessa in Serie B – e l’è stata concessa l’opportunità di misurarsi con la massima Serie italiana.

Il mercato è tutto fermo, non sembrano esserci colpi in entrata in lontananza. Juventus e Inter si sono già rinforzate – o hanno in programma di farlo – , è fondamentale fare lo stesso. La Roma ha bisogno di top player per riportare un po’ della qualità che è andata scemando nelle ultime due stagioni e, ancora più importante, l’esperienza che ti aiuta a mantenere i nervi saldi anche nel momento più difficile, qualcosa che è mancato. Ha anche bisogno, però, di ricambio generazionale capace di scendere in campo, fare minuti e crescere.

Tornando a Pellegrino Cimò, è diventata una titolare inamovibile della Nazionale delle Azzurrine, che si sono qualificate al Mondiale U20. Con la sua rete, la calciatrice ha deciso il match difficilissimo contro la Svezia, andando a segno per la seconda volta in due partite consecutive. La parola “continuità” sembra essere calzante per descriverne le prestazioni: senza di lei, a conti fatti, l’Italia non si sarebbe sbloccata, e in questo momento si parlerebbe di altro.

Viste anche le indiscrezioni di mercato riguardanti la centravanti Valentina Giacinti, una giovane del calibro di Pellegrino Cimò sarebbe una grande opportunità e un investimento per il futuro. A volte, infatti, come ha già dimostrato il calcio sponda maschile, è importante guardare nel proprio vivaio per costruire quello che verrà. Un giusto bilanciamento tra esperienza e freschezza è la chiave che porta a vincere e a dare continuità a una rosa che, come quella giallorossa, ha bisogno di ritrovarsi.

Si può parlare di “scommessa”? Sì, perché dare una formazione che deve rinascere, anche se solo in parte, in mano a una calciatrice che deve ancora crescere e fare esperienza è una scommessa ma, allo stesso tempo, se non si prova non si può mai sapere. Solo dando il diritto alle persone di provarci e di sbagliare si può anche dare loro modo di farsi le ossa e di diventare importanti.

Se il Barcellona sponda maschile, per esempio, non avesse mai creduto in Lamine Yamal o Pedri concedendo loro spazio a scapito di un’età ancora molto acerba, non sarebbero diventati i campioni di oggi. Largo, quindi, a chi ha voglia di provarci, di mettersi in gioco e di crescere vestendo e onorando la maglia che indossa. Per la Roma, questo potrebbe essere il “ritorno a casa” di Giada Pellegrino Cimò.

Ilaria Cocino
Appassionarmi allo sport è stato semplice: qualche gol degli Azzurri al Mondiale 2006, qualche punto spettacolare di dritto, qualche schiacciata nel campo avversario, qualche canestro impossibile. Sono un'aspirante giornalista sportiva che segue con passione il movimento calcistico al femminile da ormai qualche anno e tenta, attraverso il suo piccolo contributo, di trasformarlo nella quotidianità di chi legge e di renderlo qualcosa di più di una semplice meteora: il potere delle parole è inestimabile, e spenderle per queste ragazze è un privilegio immenso e una grande responsabilità.

1 commento

  1. Da ricordare che appena presa l’ha messa subito in partita 2 anni fa. Hanno fatto benissimo a farle fare le ossa con la samp piuttosto che tenerla in panchina o “intrappolata” nella primavera. Chi è di liv superiore rispetto alle coetanee deve stare a misurarsi con pari livello o superiore. Altrimenti rimarrà un potenziale inespresso.

Comments are closed.