L’Italia è uscita dagli Europei di Svizzera con un’ottima semifinale raggiunta ed una finalissima ‘solamente’ sfiorata. A parlarci del cammino in terra elvetica delle Azzurre è stata l’ex calciatrice Viola Langella che sulla prova di Girelle e compagne sottolinea: “L‘Italia esce da questo Europeo a testa alta, tutte noi dobbiamo essere orgogliose del percorso fatto dalle nostre Azzurre. Quello che si è visto in campo ha evidenziato il grande lavoro fatto da mister Soncin, ed il suo staff, che in questi due anni ha saputo creare un gruppo unito e in grado di sacrificarsi dando un’identità riducendo il gap e giocando alla pari con ogni squadra”.

Langella, che in carriera ha vinto 7 campionati e 4 Coppe Italia, poi sul futuro del calcio femminile in Italia ricorda: “Non dobbiamo distogliere lo sguardo dal poter avvicinare sempre più movimenti eccelsi come quelli di Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Servirà investire nei settori giovanili formando atlete, fin dalla giovane età, e nelle strutture di allenamento con campi di gioco solo per le squadre femminili. Fondamentale, poi, è la formazione di allenatori e allenatrici, riconoscendo il lavoro che svolgono per la crescita delle ragazze garantendo uno sviluppo tecnico adeguato, anche in termini economici”.
L’ex calciatrice, con un trascorso da tecnico nei settori giovanili di Sassuolo e Reggiana, poi aggiunge: “Dobbiamo anche promuovere la cultura sportiva promuovendo l’uguaglianza di genere nello sport. Direi che questi passi siano fondamentali per alzare il livello ed arrivare a raggiungere il top nel calcio femminile anche qui in Italia, e le nostre Azzurre ne sono una dimostrazione”.

Langella vanta 40 presenze in Nazionale ed un Europeo disputato nel ’84. Sulla competizione continentale da poco terminata la coach nata ad Isernia ci confessa: “Questo Europeo ha messo in risalto il bel gioco, una delle nazionali che mi ha sorpreso di più è stata la Svizzera. I merito va soprattutto al mister Pia Sundhage, giocatrice che ho avuto l’onore di affrontare quando militava con la Lazio e contro la Svezia nell’Europeo 1984, L’organizzazione elvetica è stata davvero impeccabile, la cosa più bella che ho apprezzato è vedere con quanto entusiasmo i tifosi e soprattutto bambini seguivano sugli spalti le proprie nazionali. Il calcio dev’essere un divertimento che va vissuto con sportività e gioia appunto come fanno i bambini dovremmo prendere esempio da loro”.
In chiusura una battuta sul suo futuro sul quale ci anticipa: “Ho ricevuto alcune proposte che sto valutando, al momento posso dire che ad ottobre sarò in Nord America invitata presso un’Academy per uno stage”.