L’Argentina è uno dei movimenti calcistici più importanti del pianeta: in ambito maschile, infatti, la formazione sudamericana, trascinata da Leo Messi, si è laureata Campione del Mondo in Quatar nel dicembre 2022. Non guarda dall’alto in basso le altre squadre, invece, la selezione femminile che però si è recente piazzata, in Ecuador, al terzo posto nella Copa América Femenina 2025, vinta una volta nel 2006. Già da qualche anno in Argentina si celebra la ‘Giornata del calcio femminile’, per omaggiare comunque un movimento in grande crescita. Il 4 luglio 2019, infatti, la legislatura della città di Buenos Aires ha istituito ufficialmente il 21 agosto come Giornata del calcio femminile. La scelta arriva in seguito ad un’iniziativa presentata dalla deputata Andrea Conde e promossa specificamente dalle Pioniere del calcio femminile, ovvero un gruppo di ex giocatrici che hanno giocato negli anni ’70 e ’80 e che cercano da tempo di mettere in luce la storia di questo sport.

La data del 21 agosto è stata scelta per celebrare le prime donne argentine che giocarono in una Coppa del Mondo. La FIFA ha iniziato ad organizzare tornei internazionali nel 1991 anche se delle competizioni non ufficiali esistevano già, come per esempio la Coppa del Mondo del 1971 svoltasi in Messico. In quell’occasione parteciparono sedici giocatrici argentine, senza allenatore e con pochissima attrezzatura, che ebbero l’opportunità di indossare per la prima volta in campo internazionale un paio di scarpe da calcio.
Il 21 agosto 1971 la squadra argentina sconfisse a sorpresa l’Inghilterra con un tondo 4-1 in una gara, giocata allo stadio Azteca, rimasta epica in Sud America. La stella indiscussa di quella partita fu la punta Elba Selva che quel giorno realizzo tutti e quattro i gol.

In un racconto tratto dal libro ‘What a Player’ a Ayelén Pujol racconta: “I movimenti di Elba in area erano incontrollabili. C’è un video che mostra la sua velocità: la sua falcata era superiore a quella delle sue compagne di squadra e delle sue avversarie, e aveva un girovita invidiabile. Anche in quella partita, tutto andò per il verso giusto . Il quarto gol sarebbe arrivato nella ripresa: Elba approfittò di una brutta rimonta del portiere e chiuse la partita. L’ovazione era una melodia intonata, gigantesca, come un immenso coro che la acclamava, e che lei ancora sogna di tanto in tanto“.