credit photo: Bruno Fontanarosa - photo agency Calcio Femminile Italiano

Matilde Lundorf è una nuova giocatrice del Valerenga, squadra della massima divisione norvegese. La ventiseienne ha alle spalle un passato calcistico nelle grandi città di Parigi, Torino, Como, e, più recentemente, Napoli. Ora, il suo percorso da calciatrice l’ha portata ad Oslo seguendo le orme della sua migliore amica Janni Thomsen. Chi segue il calcio femminile in Italia si potrebbe ricordare del Valerenga che, nella scorsa stagione, ha giocato in Champions League contro la Juventus di Max Canzi e da cui, a gennaio, è arrivata a Torino Emma Stolen Godo.

Nella sua carriera in giro per l’Europa si è costruita un ampio seguito sui social media. Il suo profilo Instagram conta ben 121 mila followers: più di tutti i migliori club norvegesi, sia femminili che maschili, e più di tutti i club della Toppserien messi insieme. Il difensore ha raccontato di voler utilizzare questa popolarità per essere parte di un cambiamento nella vita delle bambine che si accingono alla disciplina calcistica.
La vita di una sportiva, specie se si intende arrivare ad alti livelli non è certamente semplice e per questo motivo è importante avere modelli femminili da seguire. Oggi il calcio femminile è cresciuto, le calciatrici non sono solo delle sportive ma rappresentano anche delle icone, e quanto successo in Svizzera per gli europei ne è la prova. La fase finale della grande manifestazione di quest’estate ha stabilito un nuovo record di ascolti con oltre 650.000 spettatori e 500 milioni di telespettatori in tutto il mondo, le ragazze hanno ora maggiori opportunità di crescere con modelli calcistici femminili.

Intervistata per il quotidiano norvegese NRK Lundorf Skovsen ha messo l’accento sull’importanza della condivisione:
Voglio essere d’ispirazione per le bambine e mostrare loro che se vogliono possono giocare a calcio: le ragazze che giocano a calcio possono anche essere femminili. Non devi avere un certo aspetto o vivere solo di calcio nella tua vita per essere una calciatrice“.
Allo stesso tempo, però, ha anche ammesso di preferir mostrare solo il lato bello dello sport, in questo i social sono una valida cassa di risonanza: “Non sono così brava a mostrare tutto del mondo del calcio. Trovo difficile far vedere la vita che vivo. Instagram è più una vita perfetta. Quindi pubblico foto quando vinciamo, ci divertiamo o viviamo esperienze folli. Raramente pubblico post in cui sono esausta dopo l’allenamento“.

Parlando di futuro, la sua nuova avventura norvegese prenderà inizio con il campionato della Toppserien. Ciò che è stato richiesto è parecchio affine all’approccio che lei ha sul rettangolo verde durante le settimane con la Nazionale: “Non vedo l’ora di incontrare persone allo stadio e parlare con le ragazze. Penso che sia importante non essere solo una persona in campo o su Instagram, ma voglio essere la persona vera che incontra le persone e parla con loro. Il sistema di gioco del Vålerenga mi si addice molto, perché la nazionale gioca allo stesso modo, con una linea difensiva a tre. Il ruolo che giocherò qui è lo stesso che vogliono gli allenatori della nazionale“.  Il suo obiettivo? tornare a vestire la maglia della Nazionale da cui manca dal 2022. Il Valerenga (che ha terminato l’anno scorso come seconda forza del campionato norvegese dietro il Brann) è un ottimo trampolino di lancio; d’altronde la stessa decisione è stata presa anche da Ballisager Pedersen (altra vecchia conoscenza del calcio italiano) e da Janni Thomsen che quest’anno erano tra le 23 scelte da Andree Jeglertz.
Il mio sogno è tornare in nazionale. Per me, rappresentare il Paese è uno dei traguardi più importanti che possa raggiungere, avere l’opportunità di indossare la maglia della nazionale. Il Vålerenga è un grande club e un club vincente, ma è anche un ottimo trampolino di lancio per traguardi ancora più alti nella tua carriera. Credo che non si sia un vero atleta professionista se non si insegue qualcosa di migliore e più grande“.

 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.