Essere l’estremo difensore di una squadra spesso è un grandissimo privilegio, specialmente se si riveste il ruolo di “primo portiere”, quello che sa che, a prescindere dalle rotazioni dei compagni – o delle compagne – davanti, la maglia da titolare sarà quasi sempre la sua, salvo imprevisti. Il destino del secondo portiere è quello di rimanere in panchina e sperare di non dover mai vedere un infortunio del proprio compagno di squadra.
A Jordyn Bloomer, però, è toccata questa sorte: il suo Racing Louisville ha perso Katie Lund, il primo portiere, a causa di un infortunio rimediato lo scorso maggio che l’ha costretta a lasciare il rettangolo verde fino al termine della stagione. Bloomer si è trovata da un momento all’altro a dover difendere i colori del Racing Louisville tra i pali in National Women’s Soccer League, dopo averlo fatto alla Summer Cup contro l’Orlando Pride in un match arrivato ai rigori. La calciatrice è stata protagonista di un episodio spiacevole, in cui la sua bravura è stata messa in discussione.
La scelta di schierare Bloomer è stata accolta con divertimento dalla tifoseria del Pride, ritenendo un azzardo far scendere in campo lei al posto di Lund e vedendo tutto quasi come una comica: «Perché proprio lei?», quasi a sottolineare che un secondo portiere non può brillare come il primo. Bloomer ha però zittito tutti parando due rigori decisivi, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa con una provocazione rivolta direttamente a coloro che l’avevano prima sminuita.
Se in quel momento nessuno conosceva Jordyn Bloomer, ora tutti sanno chi è. Bloomer è riuscita a guadagnarsi il titolo di Save of the Week alla sua prima da titolare contro lo Houston Dash, e in nove partite ha totalizzato due clean sheets ed effettuato 42 parate importantissime. Dal 2016 a oggi, sono Angelina Anderson dell’Angel City ha parato un maggior numero di palloni in nove partite – 48, nel 2023.
Dopo un prestito al Western Sydney Wanderers nella massima lega australiana, Bloomer è tornata nel Kentucky nel 2023 e ha ritrovato tutte le sue compagne. La calciatrice ha ammesso che tale esperienza l’ha aiutata a trovare una grande autostima e un modo per cominciare la nuova stagione fresca e pronta. Dopo appena una settimana dal suo ritorno, l’ernia del disco l’ha costretta a ricorrere alla chirurgia, un’operazione che l’ha obbligata ad allontanarsi dal calcio per otto mesi. Difficoltà, momenti in cui sembrava di non potercela fare, episodi in cui mollare sembrava l’unica soluzione: Jordyn Bloomer non si è mai arresa, non ha fatto vincere la sofferenza come non aveva fatto vincere chi la derideva.
Poi, dopo questa sofferenza, è arrivato il debutto ufficiale da titolare in National Women’s Soccer League, di cui ora è una delle calciatrici insostituibili.
Bloomer è stata eletta MVP della finale di Women’s Cup a San Paolo, vinta dal suo Racing Louisville durante la pausa estiva del campionato, e ha scritto la storia anche contro l’Orlando Pride, di nuovo: ha annullato due calci di rigore assegnati all’Orlando Pride in una sola partita durante la regular season, diventando la prima portiera a farlo. Risultato? Save of the Week e Player of the Week a incorniciare la sua prestazione superba.
«Avevo quella strana sensazione che mi faceva pensare: l’ho già fatto, lo stesso gol nello stesso stadio, tutto. Mi dicevo: provaci, vediamo cosa verrà fuori», e la lettura sul tiro dal dischetto di Julie Doyle le ha permesso di bloccarlo, di mettere a tacere ancora una volta tutti i dubbi su di lei. “Provaci”, la parola d’ordine che lei si ripete e che utilizza come mantra da quando nelle sue mani – letteralmente – passa il destino della porta e buona parte del risultato.
Solo questione di tempo: Bloomer tornerà presto ad appoggiare la mano all’orecchio per provocare le tifoserie avversarie intente a farsi beffe di lei, “della seconda scelta”, di quella che è destinata alla panchina. Da sconosciuta a traghettatrice del Racing Louisville: adesso tutti sanno chi è, adesso tutti sanno che è Jordyn Bloomer.






