Caroline Weir continua a fare la storia. La scozzese è diventata la prima giocatrice del suo Paese a far parte delle 30 candidate al Pallone d’Oro, oltre ad essere l’unica madridista in nomination. Un doppio riconoscimento arrivato nella prima stagione completa dopo la rottura del legamento crociato. Intervistata da Press Sport mentre si trovava nella sua terra natale, la classe ’95 si è espressa sottilizzando quello che è un grandissimo risultato che dà solo l’idea del suo valore: “Non è male, considerando che era la prima dopo l’infortunio“.
La centrocampista ha osservato, nei suoi giorni a Dunfermline dove ha mosso i primi passi pallone ai piedi l’andamento dei lavori della Pars Foundation di cui è ambasciatrice (associazione che si occupa di promuovere il calcio femminile del luogo). Mentre si trovava lì ha parlato con i media scozzesi analizzando la stagione passata e guardando già a quella che inizierà tra meno di tre settimane. “Ci sono stati alcuni momenti davvero belli, con alcuni apici insperati: parlo di battere il Barcellona in trasferta e di alcune belle partite di Champions League“.
Guarire dalla rottura del legamento crociato, l’infortunio che è diventato un flagello del calcio femminile con tutte le complicanze del caso, non è stato certamente facile. Weir ha spiegato che, per lei, prendersi tutto il tempo necessario per guarire e riuscire a trovare dentro se stessa la cima e la forza necessaria è stato provvidenziale. “Voglio sempre spingermi un po’ più in là, ma penso che, nei limiti del ragionevole, non mi sono messa troppa pressione perché so che può richiedere tempo, perché ho visto con altre giocatrici che la prima stagione può essere difficile. Quindi si trattava solo di trovare un po’ di costanza, di rimanere in forma e di non subire altri infortuni. Ci sono riuscita e l’ho fatto anche a divertendomi. Questo era il mio proposito: godermi gli alti e bassi della stagione e nel complesso non è andata male“. Questo non significa che non sia stato un periodo complicato per chi, come la scozzese, è solita cercare di superare i propri limiti: “Mi impegno sempre di più cercando di migliorare il mio livello e soprattutto di tornare. È stata una nuova sfida per me, ma per la maggior parte del tempo mi sono divertita“.
Al suo ritorno, quell’abnegazione e la quella resilienza che non l’hanno fatta desistere dai propri scopo l’hanno anche premiata facendola comparire tra le 30 calciatrici migliori al mondo. Pensando, poi, al futuro gli obiettivi personali coincidono tanto con quelli del Real “Spero di poter fare qualche progresso in più nella prossima stagione. Vogliamo vincere e spero che quest’anno ci riusciremo“.
L’avversario da battere, d’altronde, si chiama Barcellona, la squadra più titolata della Liga F e che sembra imbattibile per chiunque: “Per quanto riguarda il campionato, non eravamo così lontane a vincere fino a quando la statistica ha sorriso loro“, ha sottolineato. “Ci sono segnali molto positivi, ma stiamo ancora in fase di miglioramento. Non c’è dubbio che il club voglia andare avanti e colmare il gap, anche grazie ai nuovi innesti del mercato estivo“.






