Sono milioni gli appassionati che nei Paesi Bassi seguono il calcio professionistico e una bella visita allo stadio rimane il momento clou del loro divertimento. Si parla spesso di goal, dribbling e risultati, mentre una tipica giornata da tifoso richiede una solida organizzazione delle partite e un attento equilibrio tra sicurezza e ospitalità.
Al momento l’Eredivisie si sta impegnando per porre al centro dell’attenzione il tasto sicurezza, importantissimo per la buona riuscita dell’esperienza di gioco e della sua visione. Come?
Si parte dall’ingresso allo stadio: la volontà di renderlo più fluido è facilmente concretizzabile grazie alle nuove tecnologie che offrono ulteriori opportunità già attuate da diversi club quali l’accesso digitale personale ed una versione moderna della tessera della squadra prescelta che richiede una sola identificazione; vi è, inoltre, un progetto pilota ancora in corso volto ad identificare i responsabili dei cosiddetti “canti discriminatori” e ad allontanarli mediante obblighi di segnalazione digitale.
In legame a ciò è chiara la linea tracciata che rimarca il discorso delle sanzioni efficaci, giusto e sempre valido.
Aspre decisioni riguardano anche la pirotecnica, talvolta utilizzata come strumento d’esultanza; i fuochi d’artificio sono vietati e, soprattutto in combinazione con grandi folle, non sicuri.
In caso di fenomeno pesante, giocatori e arbitri sono tenuti a sospendere temporaneamente il gioco; inoltre, chi accede all’uso degli stessi nonostante tutte le misure preventive, riceverà un divieto nazionale d’ingresso.
Una vera e propria responsabilità che intende sposare una azione coerente tra sostenitori e giocatrici, sempre più uniti da una passione che va ben oltre un semplice grido per una rete appena conquistata.






