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Mentre il club bianconero inizia a marcare il territorio con importanti traguardi (vedi recentissima vittoria della Women’s Cup), a diffondere una visione strategica articolata del progetto Juventus è Stefano Braghin; il Direttore, attraverso un breve colloquio con Sky sport, ha fornito una ampia panoramica sull’attuale situazione societaria, partendo dalla scorsa stagione che ha portato non pochi risultati: “La chiave è stata avere tutte persone per cui la Juventus fosse la prima scelta – ha ammesso -, questo non ha fatto altro che offrire grandi motivazioni.

La stagione? Nella prima parte abbiamo dato il meglio, nella seconda abbiamo gestito un vantaggio costruito grazie a quella partenza sprint; anche nei momenti di difficoltà, nessuna delle altre squadre sembrava in grado di colmare il gap, e questo ci ha dato la consapevolezza di poter amministrare il vantaggio pur in una fase di flessione.

La vittoria si era solo persa nei corridoi di Vinovo, perché nei cinque anni precedenti avevamo vinto cinque volte di fila. In qualche modo avevamo smarrito la strada, forse anche per dinamiche di gruppo, per ricambio di allenatori e/o di principi generali. Ci è voluto un attimo di adattamento per ritrovare la via”.

Una stagione che sta per tagliare il nastro di partenza dopo varie vicissitudini, dal mercato estivo che ha presentato non poche sorprese, al ritiro dal calcio giocato della storica capitana Sara Gama; Braghin ha commentato così quanto riferito: “Tutto è avvenuto al momento giusto. Sara lascia un’eredità enorme al calcio femminile mondiale, per i suoi principi e per i traguardi raggiunti, soprattutto fuori dal campo. Per noi è stato un onore averla per otto anni”.

Boattin e Cantore? “Vederle partire è stato un dispiacere, ma per loro è stata una scelta anche di vita – ha detto in riferimento all’addio delle due per la firma negli Stati Uniti -. Sono cresciute con noi ed è un orgoglio averle formate ad un livello tale da renderle appetibili per campionati che prima non guardavano all’Italia”.

Una notizia che ha preceduto di poche settimane quella della nomina al Pallone d’oro di Cristiana Girelli e l’ormai ex bianconera, per la quale lo stesso ha fatto sapere: “Cristiana contribuisce a creare uno spogliatoio vincente ed è ormai parte integrante del nostro progetto; da un lato lei, con l’umiltà di mettersi a disposizione e ascoltare, dall’altro le giovani che devono riconoscere in lei un esempio. Sono relazioni che nascono dalla volontà reciproca di riconoscersi, così i ponti si costruiscono facilmente. Le compagne, con i loro punti di vista, la aiutano a vivere meglio questa fase della carriera.

Due storie diverse ma meritano entrambe, anzi, forse arrivano a questo traguardo più tardi di quanto avrebbero dovuto, ed è giusto che ora si godano il momento. Per noi come club è un’occasione per accreditarci ulteriormente a livello internazionale”.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.