La Svizzera è stata il palcoscenico di Euro 2025, un torneo da record per spettatori e coinvolgimento generale. La nazionale ospitante e la sua federazione hanno svolto un ottimo lavoro e sono riusciti a creare un’atmosfera magica. Due sono le parole chiave: passione e spettacolo.
La Nazionale Femminile Italiana, arrivando come outsider, ha dimostrato di poter competere valorosamente con le squadre che occupano gli scalini più alti del ranking mondiale. Il CT Soncin ha parlato di “clima magico”. E proprio questa è stata l’atmosfera che ha accompagnato l’Italia per tutto il cammino europeo.
Visibile l’emozione sui volti delle giocatrici quando le note dell’inno hanno iniziato a riempire lo stadio di Sion. Emozione che si è trasformata subito in voglia di vincere, di fare la storia, di allontanare i pregiudizi che ancora aleggiano sul calcio femminile.
Il gol nell’angolino alto di Caruso che ha portato l’Italia avanti nella prima della fase a gironi, ha segnato l’inizio di un’impresa. La squadra che aspetta unita, insieme allo staff, la conferma matematica del passaggio ai quarti. I “gol spettacolo” di Girelli che decidono il passaggio alla semifinale, seguiti dalle lacrime di gioia del CT Soncin e delle sue ragazze. La festa negli spogliatoi al suono di Unwritten. Tutti questi sono i momenti che hanno trasformato il sogno in realtà.
In semifinale, il gol di Bonansea regala all’Italia l’illusione della finale. Un’illusione spezzata solo dalla caparbietà delle Lionesses e dalla loro instancabile ricerca di successo.
L’amaro rimpianto della finale sfuggita a pochi minuti dalla fine. La gioia e la consapevolezza dell’enorme traguardo raggiunto. Due emozioni opposte, vissute nello stesso respiro.
Questa è l’emozione che serve al movimento femminile italiano. Questa è la passione che spinge avanti il calcio delle donne. Questa è il movimento che non ha più intenzione di fermarsi.
La stessa passione che ha guidato, le oramai calciatrici senior quando ancora non esistevano certezze professionali. La passione che oggi permette alle bambine di avere figure di riferimento, idoli da seguire ed imitare.
Il calcio non ha genere, non è confronto, non è competizione con altri sport. Il calcio è emozione pura. Questa Italia lo ha dimostrato con i fatti. Questa Italia ha fatto capire che il calcio femminile è una realtà.
È una Nazionale che ha fatto innamorare tutti.
E se questo Europeo ha insegnato qualcosa, è che il futuro del calcio femminile italiano non è un sogno lontano: è già qui, vivo e pulsante.






