Incontrare Carina Vitulano, che da molti anni segue con apprezzamento il Woman Project, è stata l’occasione per riaffermare l’importanza di avere all’interno dell’AIA un movimento femminile di qualità, solido e basato su percorsi di crescita tecnica e non solo – ha dichiarato il Presidente Zappi – Ho ringraziato sia lei sia il Componente del Comitato Nazionale Valentina Finzi per la loro presenza alla finale dell’Europeo femminile di Basilea, dove Maria Sole Ferrieri Caputi e Francesca Di Monte hanno onorato l’AIA e il calcio italiano sul terreno di gioco”.

Zappi ha inoltre sottolineato la necessità di proseguire nel percorso di eguaglianza di opportunità: “Chi ha ambizioni di crescere, donna o uomo che sia, poco cambia: servono sempre e comunque merito e qualità. Per essere “Woman on board” i test atletici da superare dovranno essere ancora quelli previsti per la categoria da arbitrare, senza riduzioni. E sono molto felice che siano le stesse ragazze a chiedercelo, è un segnale forte di consapevolezza e determinazione. La strada è tracciata e la sfida è chiara. Purtroppo i mezzi economici disponibili non sono moltissimi, ma sarà massimo l’impegno per ricercare risorse per attività tecniche, con un collegamento sempre maggiore con Settore Tecnico e Organi Tecnici, e di formazione anche sugli aspetti psicologici della prestazione arbitrale che ovviamente, declinata al femminile, ha sicuramente bisogno di essere specifica per dare il supporto necessario alle nostre ragazze”.

Tra i principali traguardi fissati dal progetto, c’è quello di favorire il ricambio generazionale sia a livello nazionale che internazionale, rafforzare la formazione nelle regioni per valorizzare i talenti e colmare definitivamente il gap atletico grazie al lavoro di un preparatore dedicato. Un percorso ambizioso, che conferma la volontà dell’AIA di puntare su qualità, merito e pari opportunità, accompagnando la crescita del movimento arbitrale femminile.