Gli Stati Uniti sono uno dei paesi multiculturali per eccellenza – a scapito delle possibili diatribe che sono sorte, nel corso della storia, tra nazionalità “vicine di casa”. Uno dei retaggi di quest’aspetto si vede, di anno in anno, nella scelta della Nazional Women’s Soccer League di celebrare l’Ispanicità dello stato a stelle e strisce con una serie di eventi il cui messaggio è semplice: non dimenticare le proprie radici, da dove si proviene.

A Houston, in particolare, lo Houston Dynamo FC maschile e lo Houston Dash al femminile hanno dato vita alla Noche Latina, disputando il loro match in un giorno speciale al Shell Energy Stadium per celebrare, appunto, le discendenze e la cultura latine nel mese dedicato a queste tradizioni. Il fútbol, il cibo e la cultura sono andate a coniugarsi in un periodo unico e speciale, accompagnato da alcune pietanze preparate per l’occasione e per il match, come ad esempio il “Fancy Burger”, disponibile soltanto in quel periodo di tempo limitato. Non soltanto prodotti culinari e partite, dietro a questi festeggiamenti c’è molto di più, e non è focalizzato in quella sola area degli States.

L’intenzione di celebrare queste tradizioni e queste discendenze importanti è un uso che si è imposto in tutti gli Stati Uniti e che ha avuto una diffusione a macchia d’olio grazie all’importanza che rivestono le tradizioni e il mondo latina nelle culture di così tanti stati: anche le altre Società di National Women’s Soccer League, infatti, hanno aderito all’iniziativa e hanno concesso il palcoscenico dei loro rettangoli verdi in maniera particolare a quelle calciatrici che fanno delle loro origini latine un motivo di vanto anziché un motivo di divisione. Lo scorso anno, per esempio, Mael Barcenas (ex San Diego Wave) era apparsa in un post social dedicato a quest’iniziativa celebrando sia in inglese sia in spagnolo questo mese di festa e di, soprattutto, condivisione e di formazione per coloro che non riescono a entrare nell’ottica del “diverso”.

Nel corso di un periodo storico complesso anche – e specialmente – per le persone di origini latinoamericane residenti negli Stati Uniti, mantenere viva questa tradizione permette alle calciatrici di diffondere consapevolezza, rimanere legate alle proprie radici e informare anche i più scettici, perché una tradizione è un orgoglio e un motivo di vanto che nessuna guerra o repressione può o deve cancellare.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.