«Il percorso che ci vede arrivare fino a qui è fatto di tante partite. Quello che ho chiesto alle ragazze di partita in partita era di resettare quella precedente e di affrontare quella successiva come se fosse una finale. Per noi il derby significava molto, ci tenevamo davvero tanto a fare bene. Il derby è passato: ci aspetta una finale contro la squadra più forte d’Italia», queste le parole con cui Mister Luca Rossettini ha aperto la conferenza stampa a Castellammare di Stabia in vista della finale contro la Juventus. Le giallorosse sono reduci da un trionfo contro la Lazio, ma il match è ormai archiviato e le ragazze pensano soltanto a quello che dovranno dare contro le bianconere.
«Abbiamo dovuto affrontare due turni preliminari di Champions League: due partite a Praga, una a casa contro lo Sporting Lisbona e una in trasferta a Lisbona, giochiamo ogni tre giorni da un mese. Ci prendiamo il piccolo vantaggio di aver giocato un giorno prima della Juventus, ma il percorso leggermente diverso dal nostro all’interno del loro girone non penso ci dia vantaggi. Non mi ha sorpreso che abbia sofferto contro l’Inter portando comunque a casa la vittoria: fa parte del DNA della Juventus a tutti i livelli. L’ho incontrata a livello maschile, ed era la stessa cosa», ha poi proseguito il tecnico. L’identità dell’avversaria delle giallorosse è ben delineata, e le capitoline la terranno di certo a mente al momento di affrontarle una volta sul rettangolo verde.
I due cammini che le hanno condotte in Campania sono stati diversi, ma la finale resetta tutto: «Ci saranno novanta minuti con due squadre che arrivano con due differenti stati di forma, e vogliamo essere consapevoli dei valori che ci sono in campo, contro una squadra che ha vinto Scudetto e Coppa Italia nell’ultima stagione e che ha cambiato poco, e una squadra che invece ha cambiato tanto, è partita con un nuovo progetto e ha avuto un’ultima stagione di grande sofferenza. Mi aspetto sicuramente una partita bella, poi vedremo chi la spunterà.»
«Mi aspetto la Juve che ho visto nelle partite precedenti alla semifinale, una Juve che potrebbe soffrire, ma alla fine porta a casa il bottino pieno. Non mi faccio troppi voli su quello che posso incontrare. Ci siamo concentrati sul preparare una partita sul coraggio, sulla voglia di dimostrare qualcosa. Pochi mesi fa questa squadra ha subito una sconfitta dolorosissima a Como nella finale di Coppa Italia, è ancora dentro la squadra, e penso che questa sarà un’arena fondamentale per noi. Il fatto di poter giocare un’altra finale così importante a poca distanza da quello che è successo sarà una motivazione in più», ha dunque proseguito. Rossettini non si pone limiti, né si mette a ipotizzare congetture sul match contro le bianconere, perché sarà il campo a decretare la vincitrice e a dare il suo verdetto finale, vedendo una delle due alzare al cielo il trofeo.
Qualche parola, poi, è stata dedicata a Viens e a Dragoni, due pedine rimaste fuori per tempi diversi ma che hanno proseguito al meglio il loro percorso verso lo stato di forma, che è arrivato a dare loro un’ipotesi concreta di partenza in campo: «Viens sta mettendo minuti nelle gambe. Adesso ha a disposizione un minutaggio più consistente e sto ancora valutando se poterla fare iniziare o inserirla a partita in corso: è diventata un’opzione a tutti gli effetti. Stessa cosa per Dragoni, che sta completando il suo iter di inserimento nella squadra. Abbiamo avuto buoni riscontri nelle ultime settimane di allenamento, e anche per lei qualche minuto di gara è una possibilità concreta.»
In ultimo, Rossettini ha rimarcato quanto la qualificazione all’Europa che conta abbia permesso alla squadra di trovare fiducia, energie e la volontà di mettere piede in campo con una consapevolezza che è andata via via formandosi nella preseason e che si sta consolidando in questi momenti così cruciali e, al contempo, tutti da vivere. L’errore che non devono commettere le giallorosse è quello di abbassare la guardia: «Centrare l’accesso alla fase a gironi di Champions League lo sentivo il più importante del nostro inizio di stagione, che non è stato facile. Devo dire che il nostro percorso nel raggiungimento di questo obiettivo non è stato lineare, abbiamo avuto delle difficoltà nelle partite di Praga e in quella in casa contro lo Sporting, ma nelle difficoltà le ragazze sono state straordinarie, non hanno mai perso la fiducia e hanno anzi rilanciato sempre qualcosa in più nella partita successiva. Il gruppo, tutta la squadra e le rotazioni ci hanno permesso di vincere tutte le partite che abbiamo affrontato. Per com’è arrivata, la qualificazione, ha dato un’accelerata alla consapevolezza e alla forma d’identità di questo gruppo. L’errore che non dobbiamo fare è di accontentarci e di pensare di essere arrivati.»






