Con un contratto da professionista già firmato in estate, e con gli allenamenti ormai costanti assieme alla prima squadra, Celeste Marchiori è una delle giocatrici più esperte nell’Under 19 del Como Women. Classe 2006, difensore di ruolo, la giovane ragazza lombarda è praticamente ‘nata’ con il pallone fra i piedi: “La passione per il calcio è nata quando ero piccolina” ammette lei stessa “Come spesso accade alle sorelle minori, seguivo tutto quello che faceva mia sorella più grande (Serena, classe 2002 ed anche lei calciatrice, ndr) e così mi sono avvicinata a questo sport”
“Con il tempo, però, è diventata una vera e propria passione” prosegue ancora “non ho un ricordo dell’infanzia in cui non stessi giocando a calcio: persino all’asilo, avevo sempre il pallone fra i piedi”
Ecco, per una ragazza così appassionata, cosa può voler dire, partecipare a questo campionato Primavera? “Partecipare a questo campionato, per me, rappresenta un grande riscatto, soprattutto dopo essere stata ferma sei mesi per un infortunio. Sono molto grata alla Società, per questa opportunità, che non era affatto scontata e darò il massimo, ovunque e con chiunque, per ripagare questa fiducia”
Esiste, nei tuoi pensieri, qualche obiettivo personale e di squadra che vorresti raggiungere? “Il mio obiettivo personale è, ovviamente, arrivare a giocare in serie A: so che nulla arriva subito, ma con il lavoro e l’impegno tutto è possibile” afferma con sicurezza Celeste, che dimostra di non vivere con la testa fra le nuvole “La Società mi sta dando grande fiducia e spero di ripagarla nel migliore dei modi”
Magari vincendo qualcosa con la squadra? “A livello di squadra non ho nulla da dire, quest’anno siamo ancora più forti dell’anno scorso. Mi trovo davvero bene con il gruppo: anche se ormai è un anno che sono entrata nel ‘mondo delle grandi’, ho trovato persone disponibili, pronte ad aiutarti e farti crescere, sia tra le giocatrici che nello staff”
Nel corso del recente derby comasco di categoria, contro il Como 1907, Celeste Marchiori, da difensore, ha segnato l’unica rete della sua squadra: un gran gol, anche se non è servito per vincere. Cos’hai provato, in quel momento?
“A dire il vero, inizialmente non avevo neanche realizzato quello che era successo in partita… Per me, certe cose vengono naturali. Solo dopo ho iniziato a pensarci meglio ed ho ripercorso mentalmente tutto il cammino fatto negli ultimi sei mesi: ero rientrata in gruppo da appena una settimana e nonostante questo sono riuscita a disputare una buona gara”
Celeste, probabilmente sempre molto severa con sé stessa, ci tiene anche a spiegare perché, definisca quella prestazione solamente come ‘buona’: “La definisco buona perché, secondo i miei standard, posso fare molto meglio. Ma è solo l’inizio: devo riprendere confidenza, però sono davvero felicissima di essere tornata in campo e… con il botto!”
Dev’essere quasi stato come sognare immaginiamo. E sognare, alla sua età è praticamente obbligatorio: quali traguardi, la nostra giovanissima protagonista, vorrebbe aver raggiunto nei prossimi dieci anni? “Sicuramente giocare a calcio ad alti livelli” premette subito “Un altro obiettivo importante, per me, è quello di laurearmi. E poi mi piacerebbe molto viaggiare e, un giorno, andare a vivere fuori dall’Italia”
Tornando al rettangolo da gioco, esite un calciatore od una calciatrice a cui la Marchiori vorrebbe assomigliare e perché? “Un giocatore a cui mi ispiro molto è Fabio Cannavaro: in campo non era solo fortissimo tecnicamente, ma trasmetteva una fame ed una grinta indescrivibili…” E a livello femminile? “Non ho mai avuto una figura femminile come punto di riferimento, ma posso dire che tutte le mie compagne più grandi sono per me una grande fonte d’ispirazione, sia per la loro esperienza che per la loro disponibilità ad aiutare e sostenere le più giovani”
Per concludere questa ‘panoramica’, sulla nostra interlocutrice, cerchiamo di toglierci una curiosità: se non ci fosse il calcio, cosa le sarebbe piaciuto fare, ‘da grande’?
“Sono una persona molto ambiziosa. Penso che, in un’altra vita, se non avessi giocato a calcio avrei scelto di studiare all’estero. Una disciplina che mi affascina tantissimo è la medicina, oppure mi piacerebbe lavorare nell’ambito dei diritti umani, magari in un’organizzazione come l’O.N.U.”
Obiettivi nobili che il calcio, pur rendendoli difficoltosi, non impedisce certo di raggiungere: quindi, non possiamo che augurare il meglio a Celeste Marchiori, sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. E chissà che, un giorno, dopo tanti successi da giocatrice, non la si possa ammirare anche nelle vesti di medico: magari quello ‘sociale’ del Como Women!






