La UEFA Women’s Champions League 2025/26 ha inaugurato la sua nuova fase a campionato con le partite della prima giornata, che hanno mostrato quanto questa trasformazione sia impattante: 18 squadre, 6 partite ciascuna, tre in casa e tre in trasferta. Più big match, meno margine d’errore e una classifica unica, come un vero e proprio campionato. Le prime quattro accedono direttamente ai quarti di finale, dal 5° al 12° posto si gioca tutto nei playoff, le ultime sei sono eliminate.
C’è qualcosa di diverso nell’aria. Non solo il formato è cambiato, ma anche il ritmo. Lo dimostra il fatto che, dopo una sola giornata, alcune big sono già costrette a inseguire. Il nuovo sistema non perdona, ogni giornata conta, ogni gol pesa.
La Juventus lo ha capito rimontando il Benfica, ma soprattutto lo ha capito Cecilia Salvai, che ha segnato due gol nel decimo anniversario del suo debutto europeo. È il tipo di storia che questo formato esalta: chi è pronto, chi coglie l’attimo, chi si prende la scena.
L’OH Leuven, esordiente assoluta, ha pareggiato in rimonta contro il Paris FC. Non è solo una sorpresa, ma una dichiarazione. In un sistema dove ogni punto può valere un playoff, anche chi arriva da fuori può diventare centrale.
Il Barcellona ha travolto il Bayern Monaco, ma non è solo il risultato a colpire: è la fluidità, la coralità, la capacità di trasformare ogni azione in racconto. Putellas, Brugts, Pajor, Pina: nomi che si rincorrono, si intrecciano, si completano. Il Bayern, imbattuto da cinque partite in campionato, ha scoperto che la Champions non ha memoria.
L’Arsenal, campione in carica, ha perso. Prestazione opaca, nonostante l’inizio con un gol di Russo e un assalto finale che ha sfiorato il pareggio. L’OL Lyonnais, invece, ha vinto con la forza di Dumornay, che ha segnato due volte e ha mostrato cosa significa essere decisiva.
Il Real Madrid ha segnato sei gol alla Roma, ma la partita è stata più complessa di quanto il punteggio dica. La Roma ha reagito, ha pareggiato due volte, ha mostrato orgoglio. Ma il Real ha avuto più soluzioni, più ritmo, più profondità. Caicedo e Redondo hanno illuminato la serata.
L’Atlético Madrid ha fatto lo stesso contro il St. Pölten, ma con un’energia più verticale, più diretta, più feroce. Sei gol, sei firme, sei messaggi. Anche qui, il nuovo formato premia chi non si risparmia.
Il Manchester United ha vinto di misura contro il Vålerenga, mostrando solidità, compattezza, maturità. Maya Le Tissier ha segnato su rigore, ma è la tenuta difensiva a raccontare la vera storia.
Il Chelsea ha pareggiato contro il Twente, a dimostrazione del fatto che nel nuovo formato le partite “semplici” non esistono. Ogni trasferta è una trappola e ogni avversaria ha qualcosa da dire.
Il Wolfsburg ha annientato il PSG, e lo ha fatto con lucidità: non solo gol, ma gestione, controllo, freddezza. Il PSG, invece, ha mostrato fragilità, una debolezza che in sei partite può costare carissima.
Fuori classifica, per ora: Benfica, Vålerenga, Roma, PSG, Bayern e St. Pölten. La seconda tornata di match è pronta a rimescolare gerarchie, confermare ambizioni e rivelare sorprese. Nella nuova competizione europea non esistono partite di passaggio, ogni giornata è decisiva. Una sola cosa è certa, lo spettacolo non manca.






