Photo Credit: Alessandro Bugelli - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Football Video Support (FVS) rappresenta una cucitura tra due epoche. Da una parte, quella in cui il calcio femminile ha dovuto convivere con pochi mezzi, scarsa visibilità e decisioni arbitrali spesso contestabili. Dall’altra, un presente che inizia a prendere forma, con più strumenti, più ascolto e più rispetto.

Per anni si è detto che il calcio femminile dovesse “raggiungere” quello maschile. Oggi, invece, è il femminile a sperimentare un modo diverso di usare la tecnologia: più umano, più partecipativo, più vero. Nel VAR tradizionale, la tecnologia decide in modo autoritario; nel FVS, è la tecnologia che ascolta e si mette al servizio delle squadre e delle calciatrici.

Il FVS non è una copia semplificata del VAR, ma una soluzione pensata per contesti in cui il VAR tradizionale non è sostenibile. Ogni squadra ha a disposizione due “card” per richiedere la revisione di un episodio. Se la decisione dell’arbitro viene modificata, la card viene restituita e può essere riutilizzata; se invece la decisione resta invariata, la card viene ritirata. Il protocollo è chiaro, il FVS può essere attivato solo in quattro circostanze: gol segnato o annullato, calcio di rigore concesso o negato, espulsione diretta e scambio di identità. Ogni rete viene comunque revisionata d’ufficio prima della ripresa del gioco, a conferma della volontà di garantire maggiore equità.

È la prima volta che allenatrici e giocatrici possono chiedere una revisione ufficiale di un episodio controverso. Non subiscono più passivamente le decisioni arbitrali, ma partecipano, propongono e dialogano. Questo rovescia il paradigma classico del calcio, storicamente verticale e gerarchico, e lo rende più democratico.

Il calcio femminile italiano è un movimento in continua evoluzione. Dopo il riconoscimento del professionismo nel 2022, l’introduzione del Football Video Support nella stagione 2025/26 rappresenta un ulteriore passo verso una struttura più moderna e credibile. Ci sono cambiamenti che non fanno rumore, ma lasciano il segno, e uno di questi è proprio l’introduzione del FVS.

Questo cambiamento, più che una novità tecnologica, è un gesto di rispetto. Per anni il calcio femminile ha giocato in una bolla: niente VAR, poche telecamere, poca attenzione. L’introduzione del FVS è una conquista culturale prima che sportiva, un segnale che il movimento merita fiducia, investimenti e strumenti adeguati.

L’Italia, insieme alla Spagna con la Liga F, è tra i primi Paesi europei ad adottare questa tecnologia. Il fatto che venga implementata nel campionato italiano dimostra che il movimento italiano non è più solo un settore che rincorre, ma un laboratorio di innovazione.

Nel calcio femminile, la tecnologia non risolve tutto. Ma aiuta a costruire un gioco più intelligente, più partecipativo e più sostenibile. E lo fa senza spegnere ciò che rende questo sport autentico, emozionante e profondamente umano.

La stagione è già iniziata, ma sarà il tempo a dire se il Football Video Support saprà davvero migliorare la qualità e la trasparenza del calcio femminile, o se resterà soltanto un passo simbolico in attesa del prossimo cambiamento.

 

 

Roberta Faramondi
Studentessa di Comunicazione, Culture e Tecnologie Digitali all’Università La Sapienza, con un forte interesse per il calcio, in particolare quello femminile, e per il mondo della comunicazione sportiva. Questo interesse si unisce al desiderio di contribuire attivamente alla diffusione e al cambiamento di questo sport, seppur da una posizione esterna al campo da gioco.