Il Football Video Support (FVS) rappresenta una cucitura tra due epoche. Da una parte, quella in cui il calcio femminile ha dovuto convivere con pochi mezzi, scarsa visibilità e decisioni arbitrali spesso contestabili. Dall’altra, un presente che inizia a prendere forma, con più strumenti, più ascolto e più rispetto.
Per anni si è detto che il calcio femminile dovesse “raggiungere” quello maschile. Oggi, invece, è il femminile a sperimentare un modo diverso di usare la tecnologia: più umano, più partecipativo, più vero. Nel VAR tradizionale, la tecnologia decide in modo autoritario; nel FVS, è la tecnologia che ascolta e si mette al servizio delle squadre e delle calciatrici.
Il FVS non è una copia semplificata del VAR, ma una soluzione pensata per contesti in cui il VAR tradizionale non è sostenibile. Ogni squadra ha a disposizione due “card” per richiedere la revisione di un episodio. Se la decisione dell’arbitro viene modificata, la card viene restituita e può essere riutilizzata; se invece la decisione resta invariata, la card viene ritirata. Il protocollo è chiaro, il FVS può essere attivato solo in quattro circostanze: gol segnato o annullato, calcio di rigore concesso o negato, espulsione diretta e scambio di identità. Ogni rete viene comunque revisionata d’ufficio prima della ripresa del gioco, a conferma della volontà di garantire maggiore equità.
È la prima volta che allenatrici e giocatrici possono chiedere una revisione ufficiale di un episodio controverso. Non subiscono più passivamente le decisioni arbitrali, ma partecipano, propongono e dialogano. Questo rovescia il paradigma classico del calcio, storicamente verticale e gerarchico, e lo rende più democratico.
Il calcio femminile italiano è un movimento in continua evoluzione. Dopo il riconoscimento del professionismo nel 2022, l’introduzione del Football Video Support nella stagione 2025/26 rappresenta un ulteriore passo verso una struttura più moderna e credibile. Ci sono cambiamenti che non fanno rumore, ma lasciano il segno, e uno di questi è proprio l’introduzione del FVS.
Questo cambiamento, più che una novità tecnologica, è un gesto di rispetto. Per anni il calcio femminile ha giocato in una bolla: niente VAR, poche telecamere, poca attenzione. L’introduzione del FVS è una conquista culturale prima che sportiva, un segnale che il movimento merita fiducia, investimenti e strumenti adeguati.
L’Italia, insieme alla Spagna con la Liga F, è tra i primi Paesi europei ad adottare questa tecnologia. Il fatto che venga implementata nel campionato italiano dimostra che il movimento italiano non è più solo un settore che rincorre, ma un laboratorio di innovazione.
Nel calcio femminile, la tecnologia non risolve tutto. Ma aiuta a costruire un gioco più intelligente, più partecipativo e più sostenibile. E lo fa senza spegnere ciò che rende questo sport autentico, emozionante e profondamente umano.
La stagione è già iniziata, ma sarà il tempo a dire se il Football Video Support saprà davvero migliorare la qualità e la trasparenza del calcio femminile, o se resterà soltanto un passo simbolico in attesa del prossimo cambiamento.






