Photo Credit: Frosinone Calcio Femminile FC.

«La promozione in Serie B rappresenta un traguardo di grande valore, il coronamento di un percorso tecnico e umano iniziato diversi anni fa. È il risultato di una crescita costante e di una visione condivisa tra staff, società e giocatrici. Per il Frosinone è la conferma di una progettualità concreta, che parte dal settore giovanile e mira a costruire una struttura solida e sostenibile nel tempo. Sul piano personale e professionale, è stata un riconoscimento al lavoro svolto e alla fiducia che la società mi ha dato», queste le parole con cui Mister Francesco Foglietta ha aperto la sua intervista per la Redazione di Calcio Femminile Italiano, che ha avuto il piacere di analizzare con lui l’inizio di stagione giocata dalle giallazzurre. Il Frosinone ha staccato il pass per la Serie B quando i giochi sembravano ormai conclusi – dopo una brillante stagione che ha regalato alle laziali un bel secondo posto alle spalle del Trastevere – e ha provato la gioia di vedere la serie cadetta a un passo, il frutto di un lavoro lungo, non privo di ostacoli, ma che alla fine ha regalato a tutta la Società il coronamento di un sogno.

Il Frosinone ha dunque affrontato la preseason in vista della serie cadetta con un rinnovato spirito battagliero e una fiducia nei confronti del futuro che ha portato alla prima tappa delle giallazzurre nel “calcio delle grandi”, vale a dire il turno preliminare di Coppa Italia. Dopo l’ultima stagione, durante la quale la Coppa Italia di Serie C si è spenta in finale, era importante riscattarsi. Malgrado l’eliminazione di misura dal torneo, però, le ragazze e il tecnico hanno potuto cogliere una molteplicità di aspetti positivi dall’esperienza, in primis una crescita non indifferente: «Quella gara, giocata contro il Venezia, è stata la nostra prima vera presa di contatto con il calcio di un livello superiore, un banco di prova importante per capire la dimensione in cui stavamo entrando. Al di là del risultato, è stata una partita che ci ha dato tanto: ci ha fatto toccare con mano l’intensità, la qualità e i ritmi della Serie B, ma anche la consapevolezza di poterci stare. Per me e per il gruppo è stato un momento di crescita immediata. Abbiamo capito che ogni dettaglio fa la differenza e che il margine di miglioramento passa proprio dalla capacità di leggere le situazioni, di adattarsi e di restare uniti nelle difficoltà. È stata un’esperienza che ci ha arricchito, e che oggi rappresenta una base concreta da cui ripartire ogni giorno.»

L’arrivo in punta di piedi e con un pizzico di timore reverenziale nei confronti delle big e di quelle ormai avvezze al campionato cadetto non ha fatto altro che incentivare il gruppo. Le ragazze sono scese in campo alla prima di campionato con in mente il desiderio di dare il massimo, e infatti l’approccio «della squadra a questo campionato è stato molto positivo. Fin dalle prime giornate, contro avversarie di grande esperienza come Lumezzane e Bologna, le ragazze hanno dimostrato di potersela giocare fino all’ultimo minuto, con determinazione, coraggio e una forte identità di gioco. Il pareggio nei minuti finali con il Lumezzane ci ha dato una spinta importante e la consapevolezza del percorso che stavamo facendo: ci ha confermato che, con il lavoro quotidiano e la giusta mentalità, possiamo tenere testa a chiunque. Le vittorie negli scontri diretti con Vicenza e Trastevere hanno poi rafforzato questa fiducia, premiando la crescita del gruppo e di un lavoro tra staff e calciatrici molto importante, basato sul dialogo, sulla condivisione e sulla voglia di migliorarsi ogni giorno. In tutte le gare fino a questo momento siamo sempre stati in partita fino all’ultimo minuto — tranne contro la corazzata Como — e questo è un segnale forte della solidità e della maturità che la squadra sta costruendo giornata dopo giornata.»

Uno dei momenti più emozionanti che il Frosinone femminile abbia vissuto poco prima della sua avventura in Serie B è stato senza dubbio la presentazione della squadra. Le ragazze sono state accolte al “Benito Stirpe” insieme alla Prima Squadra maschile e hanno potuto vedere la tifoseria intonare cori e accoglierle tra le mura amiche di casa, come in una famiglia, la fotografia più bella e capace di rappresentare il vero significato di questo sport: «La fotografia che sceglierei è quella delle ragazze schierate al centro del campo, con lo sguardo emozionato e pieno d’orgoglio, mentre i tifosi della curva intonavano i cori. In quel momento ho percepito la forza del percorso che abbiamo fatto insieme e l’emozione di rappresentare una città intera. Come allenatore, mi sono soffermato su un pensiero preciso: essere figlio di questa terra e volerla rappresentare al meglio, con serietà, rispetto e passione. Il “Benito Stirpe” è una cornice fantastica, che ha ospitato grandi partite del calcio femminile a livello nazionale, e vivere quel momento lì dentro è stato qualcosa di speciale per tutti noi. È l’immagine che racchiude l’identità di questo gruppo e il senso più profondo del nostro lavoro.»

Al termine dell’intervista, il tecnico si è soffermato sulle tre parole chiave che porteranno avanti i match del Frosinone in Serie B, ovvero il motto «lavoro, consapevolezza e fiducia. Sono tre parole semplici, ma che racchiudono tutto ciò che vogliamo trasmettere e costruire ogni giorno. Le ripeto forse “troppo” spesso alle mie ragazze, ma rappresentano la nostra identità: lavorare con serietà, essere consapevoli del percorso che stiamo facendo e avere fiducia in noi stesse, nel gruppo e nel progetto. Sappiamo che il cammino è impegnativo, ma è proprio in queste tre parole che si trova la nostra forza: restare unite, crescere insieme e continuare a credere in quello che stiamo diventando.»

Si ringraziano tanto Mister Francesco Foglietta e il Frosinone Calcio Femminile per il tempo concesso e per l’intervista.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.