“Ovviamente un po’ dispiace. Non vedere gli spalti con i tuoi familiari, amici o gente che conosci ti lascia un po’ triste. Alla fine l’importante è comunque sempre fare gol”. A dircelo è stata Michela Romeo seconda nella Serie B svizzera con lo Schlieren, squadra nelle vicinanze di Zurigo con la quale ha segnato nel finale su rigore nel match contro lo Wadenswill che poi corregge il tiro aggiungendo: “Qui in Svizzera sono a casa di amici di famiglia che fortunatamente non mi fanno sentire molto la mancanza di casa e mi trattano davvero come una figlia. Posso solo che dire grazie a loro che mi lasciano davvero tanta serenità e la possibilità di concentrarmi sul calcio”.
Sul suo passaggio in Svizzera, dopo l’annata disputata da capitano alla Gelbison con l’ambizione del salto in B dalla Serie C, Michela confessa: “Mi ha sempre affascinato e incuriosito l’idea di fare un’esperienza calcistica all’estero. Prima di come concludere la carriera era un passaggio che volevo provare e grazie ad alcune conoscenze ho colto l’occasione al volo”.

Dal Cilento e da mister Tarabusi alla Svizzera con Alessandro Vicedomini come coach e
Toni De Marco come vice. Nel mezzo però tante differenze come ci spiega la fantasiste calabrese: “⁠Inizialmente le prime difficoltà sono arrivate con la lingua, non sapendo il tedesco ma piano piano mi sto ambientando grazie ai miei mister e alcune ragazze in squadra italiane. Siamo una rosa molto ampia, di 23 ragazze considerando che puoi convocare solo 18 la domenica, un mix tra esperienza e gioventù”.
Sugli obiettivi in terra elvetica, invece, l’ex Crotone, Pontedera e Chieti evidenzia: “A livello personale l’obiettivo è fare bene, cercando di raccogliere tutto quello che il calcio svizzero può darmi. Spero di poter aumentare cosi il bagaglio tecnico. La squadra l’anno scorso ha sfiorato di un punto la serie A e quest’anno inevitabilmente proveremo a salire”.

Sull’annata dell’undici capitanato da Céline Bürgisser, invece, la classe 2000 ci dice sorridendo: “⁠Attualmente siamo seconde in classifica, dopo un inizio un po’ difficile stiamo raccogliendo punti partita dopo partita, frutto di un ottimo lavoro in settimana. Sicuramente è un campionato molto equilibrato, dove ogni partita è difficile guadagnare 3 punti”.
In chiusura, invece, una battuta con una nuova cultura e un modo diverso di approcciare al calcio: “Il calcio in Svizzera è un dopo lavoro, qui non guadagni se non solo in Serie A. In Italia, invece, in molte realtà anche in Serie C il calcio viene considerato come un lavoro e ci si allena dalle 3 alle 5 volte a settimana. Qui in Svizzera il tutto si racchiude in tre allenamenti e per questo sembra che il tempo non basti mai”.