La Svezia ha perso per 0-4 in trasferta a Malaga, in Spagna. E’, questa, una sconfitta cocente a cui seguiranno dei giorni complicati in vista della partita di ritorno a Göteborg.
Ai microfoni, nel post gara, sono intervenuti il CT svedese Tony Gustavsson, Johanna Rytting Kaneryd (sempre più figura fondamentale della sua Nazionale e del Chelsea) e la capitana Kosovare Asllani, che non hanno nascosto il proprio rammarico per l’andamento del match e per una prestazione non all’altezza delle aspettative generali.
“Innanzitutto, soffro con i tifosi che non vedevano l’ora di assistere a una partita emozionante“, ha affermato il commissario tecnico. Gustavsson è rimasto particolarmente irritato sopratutto dall’ultimo gol subito a Malaga, quando Claudia Pina ha fissato il risultato finale sul 4-0. “Quel quattro a zero non è stato bello” – ha proseguito nella sua disamina l’allenatore – “Allo stesso tempo, questa è la prima partita di un percorso che durerà quattro anni e stiamo imparando tantissimo da questa sconfitta. Dove siamo e cosa dobbiamo fare“.
La partita di ritorno si svolgerà a Goteborg martedì con fischio d’inizio alle 19:00. I dati forniti ci raccontano di uno stadio completamente pieno in cui i supporters dei due schieramenti potranno dar man forte dagli spalti alle ragazze coinvolte in una gara che si preannuncia parecchio complicata perché:
“È tutto esaurito e non vediamo l’ora di tornare a casa dai nostri tifosi.
Abbiamo perso quattro partite contro la Spagna, l’ultima volta che siamo stati qui abbiamo subito cinque gol. Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile. Ma l’orgoglio di rappresentare la Svezia come commissario tecnico non è diminuito di una virgola”.
Sarà, dunque, necessario cercare di guardare avanti senza indugiare, cercando di porre rimedio agli errori commessi sul rettangolo verde per dare il massimo: “Ci vuole un miracolo” ha concluso Gustavsson, a volte i miracoli accadono.
Il match in Svezia sarà fondamentale anche perché le Rojas hanno come chiaro obiettivo il raggiungimento della finale di Nations League nel minor tempo possibile e le padrone di casa mirano allo stesso traguardo.
Johanna Rytting Kaneryd, condividendo lo stato d’animo del Commissario tecnico, è irritata per una Caporetto dal risultato così pesante, ma anche dal fatto di essere stata sanzionata con un cartellino giallo in un provvedimento, a suo avviso, troppo severo.
“Ovviamente pensiamo ‘cavolo, non era questo che volevamo’. Né per i tifosi né per noi stesse. Vogliamo arrivare in finale, è così. Allo stesso tempo dobbiamo crederci, c’è speranza. Se riusciamo a ferirle e a tenere duro, abbiamo una possibilità.
Non so cosa ho detto. Ero così dannatamente frustrata. È un’occasione d’oro per conquistare la palla in alto – forza, abbiamo giocatori veloci in avanti – e lei ha fischiato. Non è un cartellino giallo, è così e basta. È uno sport di contatto quello che pratichiamo. Oggi ci sono stati molti cartellini. Sono situazioni discutibili. Ora, non ho rivisto la mia situazione, forse mi sbaglio completamente, ma mi sembra di essere sul pallone. Forse dovremmo imparare qualcosa dal fatto che si può guadagnare qualcosa buttandosi a terra e urlando… ma sì, la sensazione è che l’arbitro ci caschi, il che è fastidioso“.
“È stupido lamentarsi” la centrocampista ha tenuto a sottolineare che le decisioni arbitrali discutibili non hanno inficiato l’esito della partita. “Sono troppo brave” le gialloblu hanno fatto mea culpa per la disattenzione che ha portato a molti dei gol della Spagna. “Ci sentiamo bene quando entriamo in campo. Loro segnano su calcio di punizione e non c’è molto da dire. Poi succede il finimondo. Sono troppo capaci perché concedere così tanto spazio non sia un rischio davvero grosso da correre“.
La capitana Kosovare Asllani è, comunque, positiva mentre rifacendosi alla chiosa di Gustavsson.
“Ci vorrebbe un miracolo, ma nulla è impossibile. Sarà incredibilmente difficile, tutto dovrà andare per il verso giusto. Un gol all’inizio sarebbe perfetto”






