Quando si pensa alla Nazionale italiana e alla maglia Azzurra la mente vola subito alle imprese dei Mondiali con le rispettive vittorie nel campo maschile. Dopo la fortunata spedizione delle ragazze guidate da Mister Andrea Soncin all’Europeo, la maglia del “Bel Paese” ha assunto anche una connotazione che parla al femminile. In questo senso si muove anche Würth, Azienda che è da anni al fianco della Nazionale e porta avanti, per quel che riguarda la controparte femminile, importanti iniziative che si prefissano di migliorare il presente e il futuro delle calciatrici.
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ha potuto intervistare il Direttore della Comunicazione e Pubblicità, che nel corso dell’intervista ha approfondito nel dettaglio i valori che Würth ha fin dall’inizio ritenuto il proprio zoccolo duro e quelle iniziative che verranno abbracciate per poter rendere il lavoro nel settore sempre più inclusivo. A tal proposito, è intervenuto il Direttore della Comunicazione e Pubblicità, Norman Atz.
«La nostra partnership con la Nazionale è nata dal desiderio di sostenere un simbolo che unisce il Paese e trasmette valori positivi. Abbiamo scelto di collaborare con il mondo dello sport perché crediamo che sia un veicolo straordinario per promuovere spirito di squadra, impegno e passione — valori che sentiamo molto vicini anche alla nostra realtà aziendale. Siamo un’azienda italiana, che fa parte di un Gruppo internazionale però una Srl italiana, orgogliosa delle proprie radici, paghiamo le tasse in Italia e gli utili vengono lasciati in Italia per reinvestirli nel mercato italiano. Questo impegno concreto verso il territorio si riflette anche nella scelta di sostenere la Nazionale, un emblema di unità e orgoglio per tutta la nazione. Crediamo che investire nello sport e nel Paese sia un modo autentico per contribuire alla crescita collettiva, valorizzando ciò che ci rende unici. Una motivazione ulteriore per la quale abbiamo scelto la partnership con la Nazionale è che nelle squadre dove siamo partner c’è anche la squadra femminile e questo aspetto per noi importante ci ha velocizzato nella decisione di diventare Official Partner», così è stata aperta l’intervista ad Atz. In primo luogo, dunque, lo sport veicola valore positivi ed è, ancor prima, unione, che si riflette anche sull’impegno dell’Azienda nel desiderio di investire in questo settore, che si sta espandendo in maniera sempre più graduale anche nel femminile.
Ogni storia d’amore che si rispetti ha un suo punto d’inizio, in questo caso la similitudine dei valori, e spesso incappa anche in alcuni ostacoli. Per Würth, Azienda che sulla carta pare essere dedicata perlopiù a fruitori maschili, la parità di genere è uno dei pilastri fondanti, nonché una delle missioni che vengono portate avanti per trasformare un pregiudizio e un’idea ormai radicata nella società in qualcosa di mobile che inglobi anche la controparte al femminile, che per l’Azienda rappresenta una risorsa dal valore inestimabile: «Storicamente il nostro settore è stato percepito come “maschile”, ma stiamo lavorando molto per cambiare questa percezione, così come lo stanno facendo anche i nostri e le nostre clienti. Crediamo che l’equità di genere possa essere raggiunta abbattendo gli stereotipi inconsci e spronando le persone a sviluppare il proprio talento, valorizzando la loro unicità. Nel nostro contesto, non esistono attività “maschili” o “femminili”: ogni persona, indipendentemente dal genere, ha la possibilità concreta di crescere, svilupparsi e contribuire con le proprie competenze. Per questo abbiamo attivato programmi di formazione e sensibilizzazione dedicati al tema degli stereotipi e dei pregiudizi, oltre a percorsi tecnici specifici per i diversi ruoli, affinché ciascuno possa essere valorizzato a prescindere da età, genere o abilità. Il nostro welfare aziendale mette al centro le esigenze di tutte le persone, promuovendo la conciliazione tra vita privata e lavoro con iniziative concrete come la flessibilità oraria, il supporto alla genitorialità e percorsi di crescita personalizzati. Vogliamo che questo impegno sia visibile anche all’esterno, per attrarre sempre più persone e talenti che condividano i nostri valori e che vedano nella nostra realtà un luogo inclusivo, dinamico e aperto alle possibilità di ciascuno.»
Atz ha in seguito sottolineato come l’Azienda, che vede nel femminile una risorsa e non un discriminante, stia continuando a dare voce a ogni singola lavoratrice e a ogni singolo lavoratore per fare in modo, come succede nello sport, che il potenziale di ognuna e di ognuno diventi un catalizzatore verso l’esplosione del talento e delle proprie qualità, senza mai perdere di vista l’importanza delle colleghe e dei colleghi, che devono diventare compagne e compagni di squadra e non rivali: «In azienda, come nello sport, il successo non è mai frutto del caso, ma il risultato di un lavoro di squadra coeso, della determinazione e della capacità di affrontare ogni sfida con spirito positivo e resiliente. Crediamo fermamente che solo attraverso l’impegno condiviso, la collaborazione sincera e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno si possano raggiungere obiettivi ambiziosi e duraturi. Il rispetto di ogni persona e la meritocrazia rappresentano per noi pilastri fondamentali, valori che guidano ogni nostra decisione e che rispecchiano perfettamente lo spirito dello sport: dove ogni traguardo è conquistato con disciplina, passione e competenza. In questo contesto, ogni individuo ha l’opportunità di esprimere il proprio talento, contribuendo in modo unico e significativo alla crescita del gruppo. Siamo convinti che la cultura del miglioramento continuo, unita alla fiducia reciproca e alla valorizzazione delle competenze, sia la chiave per costruire un ambiente di lavoro sano, motivante e orientato all’eccellenza. Proprio come in una squadra vincente, il nostro obiettivo è crescere insieme, sostenendoci a vicenda e celebrando ogni successo come frutto di un percorso condiviso.»
«Credo che serva innanzitutto un cambiamento culturale, che parta dall’educazione e dalla comunicazione. Come aziende, siamo key player in questo cambiamento: è importante dare visibilità alle eccellenze femminili, promuovendo role model sia nello sport che nel lavoro che possano aiutare a riconoscere e superare gli stereotipi. Dal punto di vista pratico, sarebbe utile investire di più in strutture per permettere alle donne di non sovraccaricarsi di tutto il lavoro di cura che molto spesso pesa su di loro, promuovere la formazione sul tema e creare campagne di sensibilizzazione. Ogni persona, ogni azienda e ogni istituzione è coinvolta in questo cambiamento, a prescindere dalla diversità che la può caratterizzare», ha dunque affermato Atz circa la necessità di investire nel femminile, concedendo alle ragazze che praticano sport e, in concreto, il calcio, le giuste condizioni per crescere, fare bene e continuare a crescere.
Würth si pone come obiettivo quello di intrecciare in un connubio ideale lo sport, parità di genere e la stessa Azienda per raggiungere la giusta unione, parola chiave con cui l’intervista ha avuto il “via”, tra aspetti che devono diventare inscindibili perché qualsiasi realtà, sia in un’Azienda, sia sportiva, funzioni: «Attualmente stiamo valutando diverse opzioni per capire come intrecciare questi tre mondi. Il nostro è valorizzare il talento femminile nello sport e nel nostro settore, magari attraverso eventi, testimonianze e progetti di mentoring. Vogliamo continuare a promuovere una cultura aziendale aperta e inclusiva, dove ognuno possa sentirsi protagonista, indipendentemente dal genere.»
Si ringraziano ancora Norman Atz e Würth per il tempo e per l’intervista.






