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Un match tutt’altro che soporifero quello disputato quest’oggi tra Italia e Brasile. Per le ragazze di Soncin si è trattato del secondo impegno amichevole a distanza di pochi giorni, stavolta terminato con una sconfitta di 0-1. Un test andato non secondo le speranze, ma che lascia buoni segnali per le performance future.

L’incontro prende il via con atteggiamento da “studio”: da una parte una gestione azzurra tranquilla, dall’altra una ospite fallosa che prova a incidere. Al quarto d’ora arriva la sostituzione forzata di Soffia per via di un problema muscolare, subentra Bergamaschi che prova subito a trovare una giusta linea di gioco.

Intanto possibilità Brasile: Durante blocca una punizione ospite pericolosa, difesa azzurra, inoltre, impegnata a contrastare una mischia in forte pressing. Si fa avanti Cantore, segue una Tomaselli propositiva; tanta attenzione negli occhi delle verde-oro dopo la sbavatura del duo Haas-Lorena che fa gola a Piemonte: nessun rischio effettivo, però, quello offerto dalla azzurra.

Occhi ancora puntati su Cantore che, mediante un destro a giro in cerca del secondo palo avversario, regala un momento “tachicardico”. Si prosegue senza particolari sussulti, fino alla chiusura della prima fase di gara. Pratica ancora aperta (0-0).

Di ritorno dalla pausa sono le brasiliane a sbloccarla: galeotto un cross di Dudinha agganciato da Luany che spiazza Durante e porta il tabellone sullo 0-1 al 68’. Una Italia che, nonostante tutto, dimostra di esserci e di voler lottare su ogni pallone (Bonansea-Girelli alla riscossa sul finale) senza, però, riuscire ad agguantare la squadra ospite.

Risultato confermato dopo 6 minuti in aggiunta, così come l’identità di una Nazionale che, sconfitta a parte, si rivela con una forte identità anche davanti alla solita “bestia nera”.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.